02.09.2021 Grosseto.
Altre tre persone con licenza di caccia denunciate in due distinti luoghi di foraggiamento abusivo per cinghiali in provincia di Grosseto.
Salgono così a sei i cacciatori denunciati penalmente dalla LAC Sez. Toscana nel giro di poche settimane.
E’ evidente la responsabilità del mondo venatorio nella diffusione della specie cinghiale.
Come abbiamo visto, l’attività illegale di foraggiamento messa in atto frequentemente dai cacciatori, serve loro per mantenere alta la densità della popolazione animale utile alla successiva cattura ed uccisione.
Il foraggiamento artificiale degli animali selvatici infatti, favorisce la loro riproduzione in maniera incontrollata, oltre a farli abituare alla presenza umana (vedi foto dell’investigazione delle Guardie LAC).
Con l’alimentazione artificiale continua e in grandi quantità, i cinghiali si abituano alla presenza dell’uomo. Cosa che li porta ad avvicinarsi alle abitazioni, alle coltivazioni ed alle strade e all’inevitabile aumento di incidenti stradali e di danni alle coltivazioni.
La conclusione è sempre la stessa: Gli animali selvatici hanno meccanismi di autoregolazione, in condizioni naturali; gli interventi umani, come quelli legati alla caccia, sono causa di squilibri.
La pratica del foraggiamento abusivo è stata individuata come reato, vietata dalla Legge di stabilità n. 221 del 2015. In particolare, all’art.7 della suddetta Legge, viene disciplinato il divieto del foraggiamento ai cinghiali e la violazione di tale divieto prevede l’applicazione della sanzione prevista dall’art. 30 della Legge n. 157 del 1992 (arresto da due a sei mesi o ammenda da 516 euro a 2.065 euro).
Le persone identificate dalle Guardie della LAC quindi, oltre alla denuncia penale, sono state sanzionate per violazione alla legge Regionale Toscana 3/94 e per un importo di € 666,66.
Inoltre sarà trasmessa nota alla Questura, per la conseguente sospensione della relativa licenza di caccia.
- LAC sez. TOSCANA c/o Raimondo Silveri (delegato responsabile e Presidente LAC)
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