13.05.2022
LAC Sez. Piemonte preoccupata dall’intensificarsi sul territorio degli atti di bracconaggio a danno della fauna selvatica, ha pianificato per l’anno in corso 5 sessioni di formazione per volontari antibracconaggio.
Le lezioni sono rivolte ai soci attivisti e ai nuovi soci dell’associazione.
Al momento sono una ventina i volontari impegnati nelle attività di monitoraggio e ricerca sul territorio e non sono mancati i risultati. Nel corso dell’ultima ricognizione infatti, in provincia di Torino, è stato rinvenuto un giovane cinghiale imprigionato in un laccio di acciaio teso dai bracconieri. L’animale è stato soccorso e liberato, l’illecito è stato segnalato alle Autorità competenti.
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Tra gli scopi della campagna, vi è la sensibilizzazione delle persone sul fenomeno “bracconaggio”, sempre più presente nel territorio piemontese, attraverso l’organizzazione di incontri e serate a tema e l’invito a collaborare segnalando le attività illecite riscontrate sul territorio.
Uccisione, cattura e commercio illegale di fauna selvatica, sono purtroppo pratiche diffuse su tutto il territorio nazionale ed il Piemonte non è esente dal problema, che a causa della riduzione delle figure preposte al controllo e alla tutela della biodiversità, si è intensificato negli anni.
LAC chiede al Governo pene più severe per chi delinque contro il Patrimonio Naturale che è, ricordiamolo, bene di tutti e che merita di essere preservato e mantenuto anche per le generazioni future.
LAC chiede inoltre che venga finalmente attuato il Piano d’azione nazionale per il contrasto degli illeciti contro gli uccelli selvatici, già oggetto di accordo con le Regioni nel 2017, ma che ad oggi risulta ancora inattivo. Un Piano che ottimizzerebbe l’impiego delle risorse disponibili, coordinando l’attività dei diversi soggetti coinvolti a vario titolo nelle attività di lotta e contrasto al bracconaggio, migliorando il quadro normativo esistente.
Fabrizio Bonetto
Delegato LAC Piemonte
Contatti: lacpiemonte@abolizionecaccia.it
Tl. 349 1410871