Elezioni Regionali 2023
In Lombardia – così come nel Lazio, nel Friuli Venezia Giulia e nel Molise – si vota per il rinnovo del Consiglio regionale: i prossimi 12 e 13 febbraio quasi 8 milioni di elettori saranno chiamati alle urne per le elezioni.
Chi voterà farà una scelta precisa anche relativamente alle politiche ambientali e venatorie, ed è inutile nascondersi che la destra in blocco, senza alcuna differenza sostanziale tra Fratelli d’Italia e la Lega nord – con qualche voce fuori da coro solo all’interno di Forza Italia (per la verità in Lombardia brillano per la loro fedeltà ai cacciatori anche alcuni esponenti del PD e di Azione) – non farà che riproporre e certamente peggiorare ulteriormente gli scempi venatori già decisi a livello nazionale con, per esempio, lo smantellamento della legge quadro nazionale sulla caccia, la 157 del 1992.
Ricordiamo che già il Governo ha dato il via alla mattanza dei cinghiali e di qualsiasi altra specie considerata “nociva” anche nei parchi, nelle riserve e nei giardini pubblici della città.
E considerati i decenni di violazioni di direttive europee e legge nazionale, le regioni sparatutto torneranno a varare liberalizzazioni di ogni genere – come quella oscena della reintroduzione dell’uso degli uccelli selvatici nello spiedo decisa dalla Lombardia – e a fare regali vergognosi ai cacciatori (come il fondo straordinario a favore delle associazioni venatorie di 500’000€) che, guarda caso, hanno già scelto da tempo da che parte schierarsi.
La LAC invita quindi tutti coloro che hanno a cuore la sopravvivenza della natura a fare una scelta di coscienza indipendentemente dall’orientamento politico.
La natura è la nostra stessa vita e non possiamo permetterci di svenderla a chi la considera come una merce di scambio elettorale.