L’intelligenza degli uccelli: le incredibili rivelazioni delle ricerche scientifiche

È tempo di dare agli uccelli la considerazione che meritano

È una di quelle classiche domande: gli animali hanno una coscienza? La loro intelligenza si può confrontare con la nostra? Di solito, quando ci poniamo queste domande, facciamo riferimento ai grandi mammiferi, come scimpanzé, elefanti e delfini. Tuttavia i ricercatori hanno messo in evidenza l’inaspettata intelligenza di un gruppo di uccelli.

Image by Andy Morffew via Flickr
(Gli uccelli appartenenti alla famiglia dei mimi sono molto intelligenti e possono riconoscere individui umani specifici, così da attaccare quelli che considerano pericolosi)

Non è importante avere un grosso cervello: l’anatomia dell’intelligenza degli uccelli

Ci hanno abituato a credere che l’intelligenza sia collegata alle dimensioni del cervello. Ci hanno insegnato quanto sia importante il numero di neuroni, le cellule del sistema nervoso che trasmettono gli impulsi nervosi. Meno spazio, meno neuroni, minor intelligenza.

Da questa prospettiva, un animale piccolo come un uccello, ad esempio un colibrì, non dovrebbe poter possedere grandi capacità Intellettive.

Un altro fattore che contrasterebbe con le capacità intellettive degli uccelli è l’assenza della neocorteccia, che veniva considerata la struttura in cui risiede la maggior intelligenza dei mammiferi. Tuttavia gli studi recenti hanno dimostrato che queste credenze non sono del tutto vere.

I cervelli degli uccelli sono realmente più piccoli dei nostri, ma questo non influisce sulla loro efficienza, come è possibile?

In sostanza, i loro neuroni formano associazioni molto dense. Questo addensamento di neuroni permette un elevato livello di intelligenza, spesso equivalente ai mammiferi, ma in un cervello più piccolo.

Gazza
(Le gazze si riconoscono allo specchio. Questa capacità viene considerata un buon indicatore di elevati livelli di intelligenza)

Identificare l’intelligenza degli uccelli

Ci sono modi diversi tra loro per misurare l’intelligenza, ma ci sono alcuni capisaldi per valutare i livelli di intelligenza di un animale.

Capacità di apprendere

La capacità di apprendere è il primo tra questi. Essere coscienti vuol dire saper agire, memorizzare e imparare attraverso l’osservazione. A lungo si è pensato che gli uccelli agissero guidati solamente dall’istinto. Si è scoperto che gli uccelli imparano osservando i propri genitori e altri individui, ma anche tramite il meccanismo di prove ed errori. Questi meccanismi di apprendimento riguardano la ricerca del partner, l’alimentazione, la costruzione del nido, la scelta delle rotte migratorie, l’imitazione, la decifrazione dei dialetti di canto regionali e altro.

Problem solving

Un altro fattore che viene considerato è la capacità di risolvere problemi. Molti test sugli uccelli mostrano questa capacità in una serie di uccelli.
I risultati sono quasi del tutto concordi nel dimostrare che gli uccelli, grandi o piccoli, sono in grado di risolvere rompicapo e di muoversi in labirinti per arrivare a una ricompensa. Questi obiettivi vengono raggiunti imparando dai propri errori, ma anche utilizzando strategie innovative.

Memoria e pianificazione

Anche memoria e pianificazione sono buoni indicatori di intelligenza. Gli uccelli mostrano una memoria straordinaria. Non solo ricordano le rotte migratorie, ma anche dove hanno immagazzinato scorte di cibo da recuperare prima dell’arrivo del vento gelido. Devono pianificare la gestione di queste scorte alimentari e avere la capacità di spostarle al momento giusto per garantirsi la sopravvivenza. Le nocciolaie sono ottimi esempi di uccelli con queste capacità, riescono a riconoscere chi le sta osservando e possono modificare il luogo del nascondiglio in base a quanto ritengono a rischio le scorte alimentari.

Riconoscimento di sé

Il più famoso test di intelligenza è quello dello specchio. I ricercatori mostrano a un animale il suo riflesso allo specchio e se questo lo riconosce come la propria immagine riflessa viene considerato consapevole di se stesso.
In uno studio sulle gazze, i ricercatori hanno messo un punto rosso sul loro petto. Le gazze, dopo aver visto il riflesso, hanno iniziato a beccare l’adesivo rosso sul proprio petto, dimostrando che si riconoscono allo specchio.

Costruzione e utilizzo di utensili

La caratteristica che suscita maggior interesse è l’utilizzo di strumenti. Anche senza mani, sono stati osservati uccelli che utilizzano tutta una serie di strumenti per raggiungere i loro obiettivi. Possono addirittura realizzare strumenti che non hanno molto da invidiare a quelli delle grandi scimmie. L’utilizzo degli strumenti richiede ragionamento e lungimiranza, rendendolo un fattore significativo nella ricerca dell’intelligenza.

I corvi posizionano vari oggetti nelle fonti d’acqua per far emergere eventuali fonti di cibo e renderle raggiungibili. Riescono addirittura a capire che alcuni oggetti, come bastoncini più leggeri, non sono adatti allo scopo e scelgono oggetti più pesanti come i sassi.

Altri uccelli utilizzano le spine per impalare le loro prede, il capovaccaio utilizza le pietre per rompere i gusci e l’airone cenerino utilizza esche per attirare i pesci.

Legami sociali

Anche i legami sociali sono un segno di coscienza e intelligenza. Gli uccelli ricordano i volti e prendono decisioni sulla base di quanto si sentono sicuri in relazione alle esperienze passate. Ricordano anche le preferenze alimentari dei loro partner e in base a queste selezionano le risorse da portare ai loro compagni.

Molti uccelli sono monogami e hanno sviluppato adattamenti molto complessi. Possono anche separarsi durante la stagione riproduttiva, ma riescono a volare per migliaia di chilometri per ricongiungersi, riuscendo anche a riconoscersi all’interno di uno stormo. Gli uccelli formano anche gerarchie e alleanze, mettendo in atto comportamenti cooperativi.

Airone cenerino
(L’airone cenerino utilizza un’esca per attirare le sue prede, un notevole segno di intelligenza. Foto di Nilvana Pasqualini)

Grandi uccelli e uccelli comuni

Non tutti gli uccelli sono uguali. Alcune specie possiedono un’intelligenza maggiore di altre. Molti grandi uccelli hanno un’intelligenza paragonabile a un essere umano di sette anni o a una grande scimmia adulta. Molte di queste caratteristiche, ad esempio, si trovano tra le varie specie di pappagalli, corvi e aquile. I grandi uccelli appartenenti a questi gruppi mostrano comportamenti sociali complessi, buone capacità di memoria e apprendimento, ottime capacità di risoluzione dei problemi, mimica e uso di strumenti.

Contrariamente a quanto si possa pensare, queste caratteristiche non dipendono dalle dimensioni del cervello, ma dalla velocità di sviluppo. Questi uccelli crescono più lentamente dei loro “compagni” più piccoli e trascorrono più tempo con i genitori, imparando da loro trucchi e strategie di sopravvivenza.

Anche vivere all’interno di complessi gruppi sociali, come accade per gli esseri umani e le altre grandi scimmie, può essere un fattore importante nello sviluppo delle loro capacità intellettive.

Comunque anche gli uccelli più piccoli mostrano significativi livelli di intelligenza, manifestando molte delle caratteristiche che abbiamo elencato.

 

Buceri pezzati
I buceri pezzati raggiungono punteggi elevati come le grandi scimmie nei test cognitivi

Uno studio recente sui buceri pezzati ha dimostrato che questi uccelli mostrano:

– Capacità di spostare gli oggetti
– Memoria
– Ragionamento spaziale
– Deduzioni logiche

Tutti i tratti elencati sono fondamentali per l’evoluzione e si ritiene che siano le fondamenta su cui si è basato lo sviluppo dell’intelligenza umana e delle nostre attuali capacità. Si tratta di un importante passo avanti nella conoscenza delle capacità cognitive delle altre specie.

Perché considerare il cervello degli uccelli nella conservazione della natura

Cosa significa tutto questo in termini di conservazione? Tutti gli animali hanno un valore intrinseco, meritano di vivere semplicemente perché esistono. Non possono avere valore e diritti inferiori ai nostri, ma possedere un significativo livello di intelligenza, strutture sociali, abilità ed emozioni aggiunge ulteriori elementi all’equazione. Questo aumenta ulteriormente la necessità di proteggere tutti questi esseri viventi.

La perdita di habitat, l’inquinamento, la caccia, l’introduzione di specie invasive e altre azioni umane, possono portare all’estinzione di molti gruppi di uccelli. Dobbiamo urgentemente ridurre il nostro impatto. Ai nostri simili umani non permetteremmo di subire le conseguenze delle nostre azioni in questo modo, quindi non dovremmo accettare che ciò accada agli altri nostri compagni, anche in quanto esseri viventi intelligenti, evitando loro sofferenze e preservandoli dal rischio di sparire per sempre.

[N.d.r. questa è la traduzione del Post di Alexandra Goodman dell’articolo Bird Intelligence: Research Reveals The Unexpected ]

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