Storica e definitiva vittoria di LAC, ENPA e WWF sulla caccia nei SIC/ZSC e ZPS della rete Natura 2000 delle Marche, ovvero quelle aree riconosciute dalla UE come meritevoli di maggiore tutela!

Anche il TAR Marche, con l’Ordinanza n. 537/2018, ha infatti dato ragione alle associazioni ambientaliste che, con il supporto legale dell’Avv. Tommaso Rossi di Ancona, avevano presentato un nuovo ricorso al TAR contro la D.G.R. n. 1468/18 della Regione, che lo scorso 8 novembre aveva riconsentito l’attività venatoria in quelle aree.

Come si ricorderà, il Consiglio di Stato aveva contestato alla Regione Marche la mancanza di una pianificazione venatoria, in assenza di un Piano Regionale Faunistico Venatorio, scaduto nel 2015 e mai rinnovato e in presenza di tutti i Piani Provinciali anch’essi da tempo scaduti.
La Regione, aveva quindi pensato di superare lo scoglio posto dal Consiglio di Stato, prorogando per legge la scadenza dei Piani Provinciali. Una soluzione di “amministrazione creativa”, peraltro molto rischiosa, perché si poneva in aperto contrasto con quanto ribadito dal Consiglio di Stato, creando un pericoloso precedente di conflitto tra organi istituzionali.

Inevitabile quindi la decisione di  LAC, ENPA e WWF  di rivolgersi al TAR Marche per dirimere la questione, ovvero se fosse possibile, al fine di contrastare un provvedimento del Consiglio di Stato, prorogare i Piani Faunistici Venatori Provinciali ormai scaduti da mesi e in alcuni casi da anni.

Da notare che, oltre alle solite associazioni venatorie Federcaccia, Libera Caccia e all’ATC AN2, stavolta erano intervenute a fianco della Regione anche le associazioni agricole CIA e Coopagri Marche, facendo leva sugli ipotetici aumenti di danni alle colture agricole da parte dei cinghiali, che sarebbero conseguiti dal divieto di caccia nelle aree della Rete Natura 2000. Ma è stato tutto inutile, perché il TAR ha risposto che le problematiche legate all’eccessiva presenza dei cinghiali attengono al Piano regionale di Controllo del cinghiale 2018/2023, peraltro oggetto di un altro ricorso da parte delle associazioni ambientaliste.

Ennesima batosta quindi per la Giunta regionale e, in particolare, per l’assessore alla caccia Pieroni, il quale si era personalmente vantato di aver stoppato l’ordinanza del Consiglio di Stato, inviando una “letterina” a tutti i cacciatori marchigiani, annunciando loro il “regalo di Natale” che riammetteva la caccia nelle aree Natura 2000. Ora, invece, il “pacco” natalizio è arrivato a Pieroni con la sonora bocciatura da parte del TAR!
Ci aspettiamo a questo punto che Pieroni prenda definitivamente atto del fallimento della sua politica venatoria e rassegni le dimissioni da assessore, come peraltro aveva solennemente promesso in Consiglio regionale in caso di bocciatura del provvedimento da parte del TAR Marche!

 

 

Ancona, li 7 Dicembre 2018 LAC – WWF – ENPA

 

 

Delegato LAC per le Marche-Danilo Baldini
lacmarche@abolizionecaccia.it

 

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