L’emendamento proposto dalla consigliere Mara Piccin ed altri mira a consentire l’utilizzo di fonti luminose, notturne, termiche o puntatori laser quali strumenti ausiliari a quelli consentiti per il prelievo venatorio.
E’ palese quindi l’assoluta incostituzionalità della predetta norma che vuol favorire e legalizzare l’attività dei bracconieri che hanno l’esigenza di utilizzare detti mezzi aggirandosi nottetempo.
Altri emendamenti non possono che nuocere e portare gravi sofferenze agli animali, come quella che prevede l’utilizzo dell’arco nella caccia selettiva. Un animale colpito da un freccia potrebbe vagare ferito per giorni con indicibili sofferenze.
Infine sono all’esame proposte che eliminano la tenuta di registri, procedure essenziali per poter procedere ad un minimo controllo dell’attività venatoria o, ad altre proposte che aumentano in modo indiscriminato soggetti autorizzati a cacciare in un determinato territorio.
Le scriventi associazioni denunciano la gravità di questi emendamenti che se approvati renderebbero legale in Friuli Venezia Giulia ciò che nel resto del Paese è considerato bracconaggio, violando così la Costituzione, oltre a rappresentare un evidente favoritismo della politica nei confronti della parte più estremista del mondo venatorio regionale, quella che non accetta l’imposizione di regole e limiti alla loro sanguinaria attività.
Invitiamo pertanto il Consiglio Regionale e respingere con decisione le suddette proposte e ad affrontare, piuttosto, con serietà il tema della protezione della fauna e dell’ambiente naturale con provvedimenti adeguati all’emergenza faunistica ed ambientale in atto
LAV LEGA ANTI VIVISEZIONE FVG
LEGA ITALIANA PROTEZIONE UCCELLI FVG