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ENPA- LAC – LAV – LIPU – WWF
CACCIA, AMMESSI TRE EMENDAMENTI DELLA LEGA SULLA CACCIA
Le associazioni: “Fatto inconcepibile e sfregio alla tutela della fauna. La legge 157 verrebbe pesantemente modificata: cacciatori nei parchi, trucchi negli abbattimenti e aziende venatorie aperte al business venatorio.
I senatori li boccino senza esitazione”.
“Tre emendamenti filovenatori della Lega al Decreto Semplificazioni sono stati ammessi al voto in Commissione. Un fatto inconcepibile tecnicamente, vista l’assoluta incongruenza della materia trattata, e gravissimo sostanzialmente: la loro approvazione modificherebbe in modo pesante la legge sulla tutela della fauna. Vanno bocciati senza esitazione”.
Lo dichiarano le associazioni Enpa, Lac, Lav, Lipu e Wwf Italia a proposito del Decreto sulla Semplificazione per le imprese, in discussione in questi giorni nelle Commissioni Affari costituzionali e Lavori pubblici in Senato.
“Con l’emendamento 3.0.75, a prima firma Ripamonti, verrebbe raggirata la norma nazionale di annotazione immediata dei capi abbattuti dai cacciatori, essenziale per evitare che a fine giornata gli abbattimenti siano oltre i limiti consentiti e necessaria a risolvere uno dei contenziosi aperti con la Commissione europea. L’emendamento 3.0.76, a prima firma ancora Ripamonti, consentirebbe di ricorrere ai cacciatori per il controllo della fauna, con il risultato che per la prima volta in modo sistematico i cacciatori sparerebbero nei parchi. Infine, l’emendamento 3.0.74, a prima firma Bergesio, trasformerebbe le attuali aziende venatorie, nelle quali non è consentito l’abbattimento degli uccelli migratori, nelle vecchie riserve di caccia, che diventerebbero una vera e propria zona franca per un nuovo business sulla caccia. Come dire: la fauna selvatica trasformata in merce da supermercato”.
“E’ difficile decidere se debba essere maggiore l’incredulità per la leggerezza istituzionale con cui si gestiscono queste materie in Parlamento o lo sconcerto per quello che potrebbe avvenire se tali emendamenti venissero approvati.
“Il nostro appello ai senatori è di bocciare senza esitazioni queste pessime proposte, assumendosi la responsabilità della difesa del patrimonio naturalistico del Paese, riconosciuto e difeso dalla nostra carta costituzionale così come dalle direttive e dalle convenzioni internazionali, oppure di abbandonarla nelle mani dei distruttori della natura”.
Roma, 17 gennaio 2019