Diario Antibracconaggio a Brescia – Ottobre 2023
L’unica tradizione vera e tangibile legata all’attività venatoria è quella dell’illegalità: quel bracconaggio che è strettamente legato alla caccia ufficiale e che anche quest’anno accompagna con innumerevoli episodi la stagione triste delle fucilate.
Ottobre è il mese della storica “Operazione pettirosso” nata ai tempi del corpo forestale dello Stato ed ereditata dai carabinieri forestali, e nel Bresciano, anche grazie al contributo della LAC, i militari del reparto specializzato SOARDA stanno sorprendendo e denunciando decine di persone: dai trappolatori ai capannisti affezionati ai richiami catturati illegalmente e ai fonofil.
Nel mezzo c’è un’ampia rappresentanza ibrida che raccoglie entrambe queste categorie, e della quale fa parte il cacciatore-uccellatore-falsificatore preso dai carabinieri forestali a Montisola grazie a una nostra segnalazione.
I militari lo hanno sorpreso su una rete, e la perquisizione successiva ha permesso di scoprirne e sequestrarne molte altre, insieme a numerosi pettirossi e fringuelli già uccisi e a tutto il necessario per legalizzare gli esemplari catturati illecitamente.
Il personaggio in questione custodiva infatti centinaia di anellini identificativi, quelli per intenderci regalati a piene mani e senza alcun controllo ai finti allevatori dalle due principali associazioni di ornicoltori italiane, la FOI e l’Amov, che avrebbe piazzato sui tarsi dei turdidi che avrebbe catturato per poi rivenderli ai capannisti. Per esempio a quelli che già nascondeva nel suo laboratorio insieme a una pinza fustellatrice utilizzabile per manomettere e adattare i sigilli di legge, e agli anellini tolti da richiami vivi morti e riutilizzabili su nuovi esemplari di cattura.
Il caso di Montisola è stato il più importante tra quelli individuati dai nostri volontari, preceduto dalla denuncia di un vagantista dotato di richiamo elettroacustico che aveva sparato praticamente solo a uccelli protetti, tra i quali anche pettirosso e cinciarella, nelle campagne di Serle individuato dalle nostre guardie volontarie in azione congiunta ad altre associazioni e accompagnato dalla scoperta di alcuni altri uccellatori.
Da quest’ultimo punto di vista si è rivelata produttiva la nostra attività in Valsabbia, dove in successione abbiamo fatto denunciare dal SOARDA un trappolatore con decine di sep e decine di pettirossi già catturati a Ono Degno di Pertica Bassa, un bracconiere di Capovalle sorpreso dai militari mentre stava spennando gli uccelli appena presi con una serie di trappole piazzate nel suo grande orto, e un altro uccellatore valsabbino che aveva piazzato attorno alla sua seconda casa di Provaglio Valsabbia 23 sep e che si era già fatto una discreta scorta di vittime da destinare allo spiedo.
Abbiamo già in agenda una serie di altri siti di uccellagione e di caccia fuorilegge individuati temporaneamente inattivi e da ricontrollare, e continueremo la nostra attività di vigilanza fino alla fine della migrazione dei piccoli uccelli nel Bresciano.