L’amministrazione cialtrona in salsa altoatesina con l’approvazione del Disegno di legge n. 162/18-XV di iniziativa giuntale “Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori. Attuazione dell’articolo 16 della direttiva 92/43/CEE”, proponente assessore Arnold Schuler!
Bolzano 6 luglio 2018
Non avevamo dubbi!
Anche sul Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano, non potevamo nutrire dubbi: non era possibile dubitare che il disegno di legge n. 162/18-XV ammazza lupi e orsi fosse approvato nella seduta odierna del consiglio provinciale.
La staffetta della morte delle province di Trento e Bolzano è terminata con il trionfo dell’illegalità.
La legge approvata oggi a Bolzano è incostituzionale quanto quella di Trento e lo strappo istituzionale, con il dichiarato intento secessionista, farà del male a tutti che si tratti di animali o umani.
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato che è l’unico, a essere competente in materia ambientale: sarebbe bastato questo a sconsigliare la proposta di legge a chiunque non perseguisse scopi illeciti.
Inoltre, questa legge è in aperto e dichiarato contrasto con la Direttiva Habitat, cui finge di dare attuazione. La collisione con tutte le norme nazionali ed europee in merito, farà subire all’Italia procedure d’infrazione e pagare multe, ma questo poco importa ai consiglieri che hanno votato a favore, tanto saranno tutti i cittadini, anche quelli che detestano l’autonomia speciale con i suoi privilegi ingiustificati, a pagare.
Inconsapevoli di ruolo e funzione i consiglieri provinciali di Bolzano, non si rendono conto che anche la Corte dei Conti ha affermato l’esclusiva competenza dello Stato nella gestione della fauna selvatica. È proprio questo che si evince dalla recente sentenza contro Luis Durnwalder e Heinric Erhard, imputati e condannati per aver emanato per anni decine di decreti che consentivano ai cacciatori altoatesini l’uccisione di animali selvatici protetti dalle norme europee e nazionali: i due devono risarcire lo Stato con 1.136.250 €.
Ogni consigliere provinciale di Bolzano, ma anche di Trento, sarà chiamato a rispondere di danno erariale per ogni singolo animale ucciso per effetto di una legge illegittima!
Lo scopo della legge appena approvata è elettorale, come ha evidenziato il consigliere Riccardo Dello Sbarba durante il dibattito in aula. Uccidere animali preziosi e fondamentali per la salubrità ambientale quali lupi e orsi, oltre che crudele, è perfettamente inutile per raggiungere lo scopo che si prefigge, anzi peggiorerà nettamente la situazione, come tutte le evidenze scientifiche dimostrano. Bisogna dire chiaramente, però, che è proprio quello che vuole la confraternita dei dispensatori di morte.
Come lo stesso assessore Schuler ha ricordato attraverso l’ufficio caccia e pesca, non ci sono lupi in Alto Adige: forse uno o due di passaggio e i danni da predazione di animali domestici o da reddito incustoditi non raggiungono i 10mila €. Anche questo rende evidente lo scopo elettorale di una legge illegittima, di grande volgarità istituzionale.
Se gli amministratori della provincia di Bolzano fossero consapevoli del proprio ruolo ed esercitassero le funzioni nell’interesse collettivo, favorirebbero lo stabilizzarsi in Alto Adige dei lupi che sono animali sociali, organizzati in nuclei famigliari composti di solito da una coppia con prole, non si espandono all’infinito e non rappresentano un pericolo per l’uomo o le attività economiche, ma sono testimoni di prezioso equilibrio naturale, garanzia anche di sopravvivenza per la specie umana. Quando le fucilate di chi non ha altri modi di rapportarsi al suo ambiente, distruggono la gerarchia familiare, i singoli individui superstiti si rivolgeranno a prede più facili e il bestiame domestico incustodito è certamente una preda più facile degli erbivori selvatici: è proprio l’uomo responsabile dei danni da predazione dei lupi.
In Piemonte (Alpi occidentali, cioè montagna) hanno lupi da più vent’anni eppure conducono allevamenti con soddisfazione economica, non certo per hobby; in Italia centrale (Appennini, cioè montagna) non hanno mai smesso di convivere con i lupi e di prendere le misure necessarie per proteggere il bestiame, ma questi esempi non contano, mentre testimoniano che gli amministratori della provincia di Bolzano, ma anche di Trento, sono notevolmente meno bravi dei loro colleghi delle altre regioni!
Ci sono in Italia, allevatori di ampie vedute che sono disposti a utilizzare le recinzioni, l’aiuto dei cani da guardiania e a tollerare la perdita di qualche capo, del resto puntualmente risarcito, pur di avere il privilegio di potersi fregiare del titolo di amici della fauna selvatica e dell’ambiente naturale ben custodito. I turisti, le persone assennate che hanno a cuore la salute di ambiente, uomini e animali (e l’una senza l’altra non è possibile) apprezzano queste situazioni ambientali d’eccellenza. I consiglieri hanno preferito non informare a sufficienza i loro rappresentati e li hanno sollecitati verso le soluzioni più sfavorevoli e sanguinarie, non rendendo loro un buon servizio.
La maggioranza con cui è stata approvata a Bolzano la legge ammazza lupi e orsi, racconta dell’incompetenza e dell’arretratezza culturale con cui è amministrato l’Alto Adige.
Chi, nella discussione in aula, ha argomentando lucidamente e coerentemente con la necessità di salvare ambiente e animali dalle impellenze elettorali, ha votato contro: i consiglieri verdi Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa, Hans Heiss, hanno votato contro e a questo coraggio, coerenza e onestà intellettuale rendiamo omaggio.
Ogni iniziativa di mobilitazione sarà adottata per contrastare l’azione sanguinaria del Consiglio provinciale di Bolzano per squallidi scopi elettorali.
Attendiamo con fiducia l’ovvia impugnazione del Governo centrale di una legge tanto mal scritta, disorganica e arrogante.
Un’altra pagina poco onorevole per questa provincia, vocata alla secessione, è stata scritta e il biasimo di tutto il mondo ricade su questi personaggi che dell’incompetenza e della cattiva amministrazione fanno bandiera.
I cittadini chiedono buona amministrazione e gestione equilibrata dei grandi predatori e dei selvatici in generale, come dimostrano le 250.000 firme che abbiamo raccolto in questi anni con le petizioni online in favore degli animali. I cittadini si dichiarano anche stufi di una gestione delle prerogative dell’autonomia speciale fatta di collezionismo di privilegi arbitrari, come dimostrano le 35.000 firme di una petizione che chiede lo scioglimento del Consiglio provinciale di Trento per comportamento ignobile.
Grazie per l’attenzione
Dott. Caterina Rosa Marino
Francesco Mongioì
LAC Trentino Alto Adige/Südtirol