Anche in Sardegna vi è il triste fenomeno del bracconaggio – La Sardegna Meridionale fa parte di uno dei 7 Blackspot individuati dal Piano d’azione nazionale contro il bracconaggio sugli uccelli selvatici.
Qui i bracconieri utilizzano cappi e lacci causando la morte di migliaia di animali. Oltre ai mammiferi, migliaia di uccelli di varie specie muoiono nel periodo migratorio e non solo.
Trovare nei cappi avifauna strangolata o nei lacci cervi morti o qualsiasi altro mammifero fa inorridire e constatare che il bracconiere non ha alcun rispetto per la vita e che non solo si assume la responsabilità di ucciderli ma sceglie coscientemente di rischiare di farli morire tra atroci sofferenze.
Questi metodi di cattura risalgono all’età della pietra e persistono per alimentare il redditizio mercato locale che ruota intorno al piatto natalizio delle “grive” (tordi in dialetto sardo) e per soddisfare chi ordina dal menu carne di selvatici. Le responsabilità sono quindi anche del consumatore finale. Dal canto nostro, oltre a combattere sul campo questi illeciti, chiediamo l’aumento e coordinamento delle forze dell’ordine e pene più severe per chi commette questi illeciti.
Il merlo che vedete in questo video, trovato durante un nostro campo antibracconaggio è stato fortunato rispetto ad altri suoi simili.
Se anche tu vuoi difendere la natura e partecipare ai nostri campi trovi qui info . Contattaci, sii parte attiva nel cambiamento che vuoi vedere nel mondo.