Brescia 25.06.2021
Un intervento delle nostre guardie LAC sezione di Brescia assieme alle guardie Legambiente, ha portato alla denuncia di due pescatori professionisti che pescavano di frodo nel lago d’Iseo(BS). Da tempo i due pescavano illegalmente indisturbati. Inoltre, i due sono fra gli autorizzati dall’ente gestore Riserva Naturale Torbiere del Sebino (una Riserva presieduta da un esponente della Federcaccia che da mesi stiamo cercando di scalzare) a pescare in riserva per il contenimento solo della specie siluro.
Quel giorno, al controllo, nel pescato non solo siluri ma anche carpe in frega. La specie carpa ed altri ciprinidi si riproducono nel lago di Iseo nel mese di Giugno e di conseguenza il legislatore, in questo caso la Regione Lombardia, volendo garantire e salvaguardare la permanenza della specie ha proibito l’attività della pesca alla Carpa nel periodo dal 1 giugno al 30 giugno.
Pescare qualsiasi specie in periodo di divieto nel periodo di riproduzione, danneggia non solo gli esemplari pescati ma le generazioni a venire. Una Carpa femmina ad esempio depone milioni di uova. Catturare e pescare esemplari in riproduzione significa quindi togliere dalle acque una significativa risorsa naturale. Un depauperamento della fauna con la drastica eliminazione delle Carpe nel lago, un danno ambientale diretto sulla specie.
La legge Nazionale 154/2016 norma le acque interne. È nata ed è applicata proprio al fine di salvaguardare quanto stabilito dal legislatore Regionale e quindi la salvaguardia, in questo caso, della specie Carpa. Per la gravità su menzionata punisce in via penale “ pescare, detenere, trasbordare, sbarcare, trasportare e commercializzare le specie di cui è vietata la cattura in qualunque stadio di crescita, in violazione della normativa vigente.”
È anche interessante ricordare che uno dei due era titolare di uno dei 6 capanni acquatici posizionati davanti alla Riserva, che LAC in anni di battaglie legali è riuscita a far rimuovere.