Fermiamo subito il massacro della volpe e dei cuccioli in tana” , oltre 75.000 chiedono la sopensione
Comunicato Stampa
Il piano scellerato per l’abbattimento h24 delle volpi in vaste aree dell’Ambito territoriale unico di caccia di Brescia è iniziato, all’insegna di una pianificazione inesistente, di motivazioni eticamente e scientificamente inaccettabili e sullo sfondo di una protesta on line che sta veleggiando velocemente verso le 80 mila firme. 80 mila cittadini indignati dal via a un massacro inutile che non solo farà divertire per tutto l’anno una parte dei 22 mila cacciatori rimasti nel Bresciano, ma che è operato in modo illegittimo.
Una sentenza della Corte Costituzionale arrivata su ricorso del Governo ha appena bocciato le disposizioni della legge venatoria della Liguria che autorizzano la formazione di squadre di cacciatori da adibire ai cosiddetti controlli faunistici; controlli, ovvero abbattimenti, che per la legge quadro nazionale sono di competenza esclusiva degli agenti venatori pubblici e non è permesso ai cacciatori di prendere parte all’abbattimento -coadiuvando gli agenti venatori pubblici- a meno che non siano proprietari o conduttori del fondo sul quale si attua il piano.
E’ una motivazione ulteriore, per la Lega per l’abolizione dela caccia, per chiedere, attraverso la lettera aperta al presidente della Regione Roberto Maroni, all’assessore all’Agricoltura Gianni Fava e al dirigente dell’Ufficio Territoriale Regionale di Brescia, lettera che alleghiamo, la fine immediata di questa mattanza.
Link Video Lac contro il massacro delle volpi: https://youtu.be/1JD4sxqah7M
Gentile Presidente, Assessore e Dirigente
Inviamo alla vostra cortese attenzione questa lettera a seguito del ragguardevole numero di firme raggiunto (oltre 75.000 in circa due settimane) della petizione all’oggetto. Le firme e il testo sono visionabili a questo link: www.change.org/p/presidente-della-regione-lombardia-all-assessore-agricoltura-dirigente-settore-agricoltura-fermiamo-subito-il-massacro-della-volpe-e-dei-cuccioli-in-tana
Le operazioni in atto e le disposizioni autorizzative di controllo della volpe a Brescia sono in plateale contrasto con la normativa venatoria statale (art.19 L.157/92) anche e soprattutto alla luce della recente sentenza della Corte Costituzionale n. 139 del 23.05.2017 (così come precedenti sentenze n. 107 del 2014 e n. 392 del 2005; ordinanza n. 44 del 2012, sempre della Corte Costituzionale ) la quale ribadisce che i controlli faunistici sono di competenza esclusiva degli agenti venatori pubblici e non è permesso ai cacciatori di prendere parte all’abbattimento (coadiuvando gli agenti venatori pubblici) a meno che non siano proprietari o conduttori del fondo sul quale si attua il piano.
Oltre a questo, ricordiamo che il parere rilasciato dall’Ispra è vincolato da svariate condizioni che sono state ignorate, e che il metodo dell’uccisione delle volpi in tana, in cui i cani vengono feriti e i cuccioli di volpe sbranati, configura il reato di maltrattamento animale (art.544 ter e bis del Codice penale).
Per l’ennesima volta la provincia di Brescia è teatro di uccisioni di animali senza alcuna logica e motivazione, una pratica ingiustificata dal punto di vista scientifico, di disturbo per il resto della fauna selvatica in periodo riproduttivo, di danneggiamento di importanti equilibri eco sistemici e operato in modo illegittimo.
Il decreto regionale n.3276 del 23.03.2017 è stato approvato con la falsa convinzione -non ci sono dati- che in alcuni casi le volpi possano predare capi di “fauna di interesse venatorio” immessa artificialmente negli ATC: oltre settantacinquemila cittadini (tra cui esperti) contro i seimila cacciatori iscritti nell’ATC chiedono a gran voce di essere ascoltati.
La sensibilità dei cittadini verso i diritti degli animali, indubbia espressione di civiltà, negli ultimi anni continua a crescere e bisogna essere parte di questo cambiamento.
Vi invitiamo pertanto a compiere un gesto umano e nobile, che avrebbe anche il pubblico apprezzamento.
Lettera Aperta