Il Sindaco di Fermignano (PU) emette una Ordinanza di divieto di caccia per un’area del suo Comune per motivi di “salvaguardia della pubblica incolumità” !

Nei giorni scorsi c’è stato nelle Marche un fatto inedito e molto importante riguardante la caccia.

Si tratta dell’Ordinanza del Sindaco di Fermignano (PU) che ha vietato qualsiasi attività venatoria in una zona del suo Comune, denominata “Cà Paino”, per motivi di “salvaguardia della pubblica incolumità”.

Tale area, è di fatto un parco cittadino molto vicino al centro abitato e fruibile dalla collettività attraverso sentieri e percorsi attrezzati, con un intero versante limitrofo ad una zona urbana densamente popolata del paese e confinante con il palazzetto dello sport e con l’asilo nido comunale.

Questo provvedimento rappresenta un precedente importantissimo, il primo del genere nelle Marche e fra i pochissimi in Italia, in cui un Sindaco, con un’apposita ordinanza, supera la legge che regola e consente la caccia in tutto il territorio agro-silvo-pastorale e di fatto la vieta per “superiori motivi” di salvaguardia della pubblica incolumità!

Come LAC Marche stiamo sostenendo da tempo diverse battaglie di cittadini che abitano in aree periferiche delle città o delle campagne delle Marche e che hanno raccolto firme e promosso azioni legali con denunce e diffide, chiedendo ai loro Sindaci che vengano emesse delle identiche Ordinanze di divieto di caccia. Essi infatti si sentono minacciati nella propria incolumità dai cacciatori che non rispettano le distanze di sparo dalle loro abitazioni e dagli edifici adibiti a luogo di lavoro, come aziende agricole, agriturismi, country house, bed&breakfast, maneggi ecc…, ma anche da luoghi frequentati da bambini e ragazzi, come scuole, giardini pubblici, percorsi sportivi, sentieri per il footing ecc… Questo perché a causa della grande parcellazione delle abitazioni e delle proprietà rurali, tipica del paesaggio marchigiano, già ora non ci sarebbero su gran parte del territorio delle Marche le distanze minime previste dalla legge per un’attività venatoria sicura e senza rischi per la pubblica incolumità.

Nell’Ordinanza del Sindaco di Fermignano si fa proprio riferimento a questi aspetti e speriamo che essa venga emulata da tanti altri sindaci delle Marche e d’Italia!

Crediamo quindi che questa ordinanza possa rappresentare un importante precedente anche per impedire che vengano organizzate battute di caccia al cinghiale nelle immediate periferie delle città, come ormai viene sempre più richiesto da taluni sindaci, a causa delle abitudini più frequenti da parte dei cinghiali e degli altri animali selvatici di avvicinarsi alle città ed alle case, dove trovano cibo e rifugio.

Si tratta in definitiva di una pura questione di diritto, in cui collidono e si fronteggiano gli interessi ludici di una ristretta categoria di persone, i cacciatori, e quelli di sicurezza e di tranquillità della stragrande maggioranza degli altri cittadini, i quali finora sono stati del tutto trascurati e sacrificati in favore dei primi!

Come LAC Marche ci complimentiamo quindi con il Sindaco di Fermignano, ed esortiamo i cittadini marchigiani ad organizzarsi per richiedere ai loro Sindaci identiche Ordinanze di divieto di caccia, in aree vicine ai centri abitati, alle loro abitazioni o luoghi di lavoro in campagna, ove non sussistano le distanze di sicurezza per l’attività venatoria. Dalla LAC Marche sarà garantito loro tutto il supporto necessario!

Ancona, li 9 Ottobre 2019 Danilo Baldini – Delegato LAC per le Marche

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