Le associazioni ambientaliste e animaliste denunciano il grave attacco della nuova Giunta provinciale alla tutela dell’ambiente e della biodiversità, alla protezione di specie protette nonché alla partecipazione e all’informazione dei cittadini ai processi decisionali che interessano il loro territorio.

Trento 6 marzo 2019

Una serie di decisioni preoccupanti, messe in pratica in modo cumulativo nemmeno dalle Giunte precedenti, che pur non avevano mai nascosto una certa vicinanza al mondo venatorio, hanno preso forma in questi mesi in tema di tutela dell’ambiente e della biodiversità ed altre, altrettanto preoccupanti, si stanno pericolosamente affacciando all’orizzonte, in un’incontrollata escalation per escludere dai processi decisionali e informativi le associazioni di protezione ambientale, le associazioni animaliste e, di fatto, tutti i cittadini.

Si mostra, quindi, pienamente visibile il disegno politico della nuova Giunta e del nuovo Assessore all’agricoltura, foreste, caccia e pesca Giulia Zanotelli che l’8 gennaio 2019, promuovendo un incontro con i sindacati agricoli e l’associazione cacciatori della Provincia di Trento per fare il punto sulla diffusione dei cinghiali sul territorio provinciale, non invitò alcuna associazione di protezione ambientale e/o animalista: incredibile schiaffo alle istanze della società civile, ai portatori di interessi diffusi che, senza fini personalistici, perseguono il bene comune, nonché a quella importante preparazione scientifica e conoscenza del territorio ormai da decenni riconosciuta.

Crediamo che la scelta di non convocarci sia stata chiaramente dettata dal timore che potessimo proporre soluzioni valide, adeguate al problema, non rigettabili se non svelando il vero obiettivo, ossia rassicurare in modo rapido buona parte del proprio bacino elettorale con soluzioni da “far west” che però in breve tempo dimostrano tutto il loro insuccesso come evidenziano i nostri contesti locali, quelli nazionali e quelli internazionali. Non serve inoltre sottolineare la pericolosità della gestione venatoria, sia per i cacciatori che per le persone che frequentano i boschi: la maggior parte dei cittadini è consapevole del pericolo di frequentare zone in cui si pratica la caccia, specie la braccata al cinghiale.

La mancata convocazione delle associazioni al tavolo è solo una delle iniziative messe in atto dalla nuova Amministrazione provinciale, che con l’approssimativo pretesto della semplificazione ha inoltre sancito:

1. L’annullamento della serata di Presentazione del Rapporto Grandi Carnivori (ex “Rapporto Orso”), serata tradizionalmente ed annualmente svolta al MUSE di Trento, proprio con l’intento di darle un profondo approccio scientifico, essenziale per un argomento spesso strumentalizzato dalla stessa politica, dove falsi miti e false informazioni possono prendere il sopravvento. Siamo profondamente preoccupati per la cancellazione della presentazione pubblica, in quanto la società civile ha il pieno diritto di ottenere dati reali, verificati scientificamente, di poter intervenire, fare domande e esigere risposte, ed essere conseguentemente informata, così da poter assumere comportamenti corretti. Proprio al fine di assicurare la massima informazione e un dibattito aperto, le associazioni informano di aver organizzato per la serata del 13 marzo, presso il MUSE, un incontro dal titolo “Al lupo, al lupo” (vedi locandina).

2. L’interruzione degli incontri al Tavolo Grandi Predatori. Tavolo convocato periodicamente, circa ogni tre mesi, dall’assessore all’ambiente in cui siedono moltissime associazioni e portatori d’interesse della nostra Provincia le cui finalità o attività, in qualche modo, direttamente o indirettamente, vengono interessate dalla presenza e dal ritorno dei grandi predatori. Non è mai stato, chiaramente, un tavolo decisionale ma è sempre stato un partecipato momento di condivisioni reciproche delle informazioni e di confronto.

3. L’interruzione del progetto Europeo di coesistenza con i grandi carnivori denominato “SUPPORT TO ADDITIONAL REGIONAL/LOCAL PLATFORMS ON COEXISTENCE BETWEEN PEOPLE AND LARGE CARNIVORES”. La piattaforma sulla coesistenza tra grandi carnivori e popolazione umana è parte di un servizio di supporto alla Commissione Europea. Il servizio è coordinato dall’Istituto di Ecologia Applicata (IEA) ed è già stato finanziato. L’istituzione della piattaforma trentina era stata sollecitata dalla PAT. Tale progetto rappresentava uno dei pochi, reali strumenti che potevano permettere di superare, o comunque ridurre notevolmente, i conflitti fra le parti, portando a possibili soluzioni o almeno a sensibili diminuzioni delle problematiche che rendono la questione grandi predatori conflittuale e pericolosa per la tutela della fauna e della biodiversità.

4. Incontro per la presenza dei cinghiali in provincia. Protestiamo per non essere stati coinvolti, in quanto noi associazioni protezioniste siamo portatrici dell’oggettività del metodo scientifico. Non è accettabile non tener conto dei dati realistici e verificati. Inaccettabile che spesso siano chiamati a intervenire, invece, i cacciatori (anche alla luce del rapporto su morti e feriti in ambito venatorio, appena pubblicato) che sono il vero pericolo per chi frequenta i boschi.

5. Il 17 febbraio 2019 l’assessora annuncia che “vuole snellire la gestione della caccia” cancellando il Comitato Faunistico, evidentemente, ritenendo che un organo di confronto, anche se a netta prevalenza venatoria e di insufficiente freno alle loro prepotenti richieste, sia superfluo. Questo precisa meglio quanto all’amministrazione prema la sicurezza sul territorio non solo per gli animali ma anche per gli umani. Rammentiamo solo che nell’ultima stagione di caccia 2018/2019 abbiamo potuto contare sul territorio nazionale 80 vittime di cui 21 persone morte (8 non cacciatori) e 59 persone ferite (9 non cacciatori). (Dati estratti dal dossier dell’ASSOCIAZIONE VITTIME DELLA CACCIA).

Tutte queste iniziative di messa al bando degli unici strumenti di concertazione fino ad ora esistenti tra l’amministrazione politica e il panorama dell’associazionismo ambientalista/animalista, ricca espressione in cui molti cittadini si riconoscono, sono poi chiaramente accompagnati da una propaganda tipica da clima elettorale che mira continuamente a creare un falso clima di allarmismo e di odio verso animali particolarmente protetti e i selvatici in generale.

Per contro i cinque punti da noi proposti, che afferiscono al “metodo”, evidenziano come le associazioni ambientaliste/animaliste e gli esperti scientificamente formati siano parte integrante e necessaria del sistema che ruota intorno alle questioni faunistiche ed ambientali, e non possono venire esclusi in alcun modo e per nessun motivo. Anzi, noi rilanciamo e pretendiamo di essere riconosciuti come parte in causa e portatori di diritti inalienabili e di competenze che devono sempre essere tenute in considerazione.

ENPA – Ivana Sandri (Presidente sez. regionale)
LAC – Caterina Rosa Marino (Delegata regione Trentino – Alto Adige/Südtirol)
LAV – Simone Stefani (Responsabile sede locale Trentino)
Legambiente – Fernando Boso (Presidente sez. regionale)
LIPU – Sergio Merz (Delegato regionale)
PAN-EPPAA – Adriano Pellegrini (Presidente)
WWF – Aaron Iemma (Presidente sez. regionale)

 

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