Durante il servizio di Vigilanza Venatoria Volontarie le Guardie LAC hanno sorpreso e interrotto un cacciatore, con regolare licenza, a caccia di cinghiali dove l’attività venatoria è vietata.

Il cacciatore infatti è stato fermato in una zona di ripopolamento e cattura nel pinerolese, nonostante sia noto che è zona vietata alla caccia dalla Legge Nazionale n.157/92 e dalla Legge Regionale Piemonte che normano il prelievo venatorio.

Le aree individuate come Zone di Ripopolamento e Cattura infatti, sono precluse alla caccia, perchè hanno lo scopo di favorire la riproduzione, la sosta, il ripopolamento appunto, di fauna selvatica nell’ambiente.

Successivamente all’intervento delle Guardie Volontarie LAC sez.Pinerolo , i Carabinieri Forestali e la Polizia Locale della Città Metropolitana di Torino hanno perquisito l’abitazione del cacciator-bracconiere. All’uomo è stata quindi sequestrata l’arma usata nell’episodio contestato oltre ad altre dieci armi da caccia.

Al contravventore è stato contestato il reato di esercizio dell’attività venatoria in zona di divieto, che è punito
con l’arresto fino a sei mesi e con l’ammenda fino a 1.549 euro e la sospensione del porto di fucile (licenza di caccia).

Oltre alla caccia, non più sostenibile ed eticamente inaccettabile, sono purtroppo frequenti le pratiche di caccia illegali. L’attuale governo invece di contrastare queste illegalità, ha all’interno della maggioranza politici che stanno promuovendo proposte di legge che favoriscono non solo un’attività venatoria scellerata, ma utili anche al bracconaggio, certamente deleterie per la fauna selvatica.

Questa PDL, a firma di un leghista, prevede ad esempio:

  • caccia libera su tutto il territorio nazionale,
  • sette giorni su sette (dunque cancellando i due giorni di silenzio venatorio)
  • caccia per più di cinque mesi, durante i quali non sarà mai garantita la sicurezza per escursionisti e amanti della natura.
  • Caccia in tutte le forme consentite, persino coi visori termici
  • riduzione delle già ridicole sanzioni contro chi spara in periodi vietati e nei terreni privati vietati alla caccia
  • il gravissimo attacco alle associazioni ambientaliste, il cui prezioso lavoro di salvaguardia della legalità verrà cancellato con un colpo di mano, non potendo più impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi
  • che il bracconiere non sia più sottoposto, dopo una sentenza di condanna definitiva, anche alla sospensione della licenza di porto di fucile per un periodo da uno a tre anni.
  • Una enorme sanatoria per i bracconieri che trafficano illegalmente (e utilizzano) i richiami vivi per la caccia d’appostamento.

A fronte di tutto questo c’è il rischio che la proposta di legge, nel corso dell’iter legislativo, venga addirittura peggiorata con l’approvazione di altri emendamenti. Ecco perché è fondamentale che venga ritirata e fermata

VI INVITIAMO QUINDI A FIRMARE QUESTA PETIZIONE lanciata da “IL FATTO QUOTIDIANO” e sottoscritta da molte associazioni ambientaliste al fine di portare pressione politica e bloccare questa incredibile proposta di legge del centrodestra.

Salviamo gli animali, gli ecosistemi e la natura

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