M49 è radiocollarato e sanno dove si trova, dunque lasciargli predare animali non ricoverati indica la scorretta abitudine a non custodirli adeguatamente, forse per sollevare clamori ingiustificati.

 

Trento, 19 giugno 2019 

Il Rapporto Grandi Carnivori ci dice che in Trentino ci sono 39 orsi maschi e femmine, adulti e giovani, la cui presenza è stata accertata e documentata, mentre la popolazione totale stimata, comprensiva anche dei cuccioli dell’anno (il loro numero solitamente si esclude dai conteggi a causa dell’alta mortalità) e degli orsi non rilevati geneticamente nell’arco dell’anno di riferimento (in quanto possono essersi allontanati dal territorio, oppure possono essere morti) si situa tra i 60 ed i 78 esemplari, in leggero calo, quindi, rispetto ai dati precedenti.
L’attuale amministrazione PAT sta pressando il Ministro dell’Ambiente con numerose pretese, ultimatum e diffide per la “rimozione di orsi problematici” condizionata al fatto che gli orsi presenti sul territorio sarebbero un numero superiore a 40, un numero scelto in modo arbitrario come limite massimo e privo di riferimenti scientifici.

Il territorio in realtà consentirebbe anche la presenza di 100 orsi senza alcun problema di risorse alimentari. I problemi reali sono il bracconaggio, i corridoi ecologici mai realizzati, la consanguineità degli orsi in Trentino, e l’assenza di momenti di informazione e formazione per residenti e turisti, l’aver esautorato i dati scientifici dalle scelte programmatiche.

Gli esemplari di lupo, che frequentano il Trentino sono stimati nel numero massimo di 35. Ma la maggior parte si sposta tra Trentino e province limitrofe, pertanto non sono tutti presenti nel nostro territorio contemporaneamente. In tutte le malghe in cui sono state realizzate recinzioni elettriche, correttamente installate, per la protezione del bestiame, queste hanno dimostrato la loro validità proteggendo efficacemente gli animali e impedendo le predazioni.

L’amministrazione provinciale precedente era insufficiente quanto a formazione e informazione e cercava consensi assumendo posizioni drastiche sulla gestione, comprese le uccisioni, di orsi e lupi. L’attuale amministrazione non è da meno: risponde solo all’elettorato spaventato ad arte e in cerca di rassicurazioni. Invece di approfondire e ampliare i momenti di partecipazione, sta procedendo con lo smantellamento dei preesistenti momenti informativi.

Secondo il presidente Fugatti sarebbero, dunque, troppi i nostri orsi. Mentre l’assessora Zanotelli non dà spazio alla scienza e non dà risposte agli interrogativi posti dagli ambientalisti. Devono aver capito male qualcosa: quello che è davvero prezioso, da offrire ad ospiti e turisti, e da preservare per i posteri sono la nostra meravigliosa, ricca, straordinaria arte e cultura italiana, e la nostra meravigliosa, ricca, straordinaria biodiversità naturale.

“THE AGE OF STUPID” è un film documentario del 2009: già dieci anni fa ci parlava di emergenza climatica, dell’improcrastinabilità nell’affrontare la situazione subito, anzi, prima di subito, non c’è più tempo! I nostri discendenti si chiederanno stupefatti come abbiamo fatto, sapendo quel che sapevamo e ancor più oggi sappiamo, a non intervenire quando ancora si sarebbe potuto fare qualcosa! I bambini di oggi, i nostri figli e nipoti, a cominciare dalla piccola Greta Tumberg, ci chiedono come possiamo essere, ancora, tanto ciechi e sordi!

Secondo quel che ci dimostrano gli scienziati (e a loro dobbiamo credere e non a meteo cipolla vero?) quelli in sovrappiù e che causano le alterazioni climatiche non sono gli esemplari di fauna selvatica, che ormai stanno subendo un’estinzione di massa del tutto innaturale. Quelli che sono troppi e fanno salire la febbre al pianeta sono i circa 7 miliardi di persone, che incoscientemente arriveranno presto ai 9 miliardi, quelli che allevano ancor più miliardi di animali per la carne, spargono troppe sostanze chimiche in agricoltura, inaridendo e avvelenando il suolo, consumano con ingordigia più risorse di quelle disponibili, specialmente combustibili fossili, depredando la terra e avvelenandoci. Non abbiamo un altro pianeta di riserva, dovremmo tenere più da conto questa unica nostra casa, dovremmo essere premurosi con l’unica biodiversità che tutela la salute della terra e la nostra stessa esistenza.

Quindi da diminuire NON sono i nostri pochi orsi prigionieri di un Trentino pressoché privo di corridoi faunistici per cui non si possono allontanare e disperdere come sarebbe nella loro natura. Non sono gli orsi a provocare il Global Warming, non sono i lupi ad aumentare i tassi d’incidenza dei tumori, non sono i cormorani o le nutrie ad usare esclusivamente mezzi automobilistici privati, indifferenti ai tassi d’inquinamento e al numero di incidenti sulle strade!

Abbiamo letto le farneticanti frasi di chi afferma che orsi e lupi non apparterrebbero all’ecosistema del Trentino … Orsi e lupi, animali selvatici che hanno subito la perdita di Habitat e gli attacchi dei bracconieri (fenomeni criminali e non naturali). Gli animali selvatici non sarebbero parte dell’ecosistema, mentre pecore, capre e mucche sì? La scienza la pensa diversamente: gli animali domestici non esisterebbero in natura se l’uomo non li avesse selezionati artificialmente, per sfruttarne la vita e la morte a fini economici.

Strabismo della pubblica amministrazione trentina: ogni settimana ognuno di noi mangia una quantità di plastica equivalente a quella di una carta di credito, i nostri giovani iniziano già a 11 anni l’abuso di alcool, i cacciatori sparano al buio, scambiando cervi (o innocenti fungaioli) per cinghiali, ma l’emergenza sarebbero pochi lupi e pochi orsi da cui ci si difende benissimo con qualche recinto ben sistemato, e facendo un po’ di rumore. M49 è radiocollarato e sanno dove si trova, dunque lasciargli predare animali non ricoverati indica la scorretta abitudine a non custodirli adeguatamente, forse per sollevare clamori ingiustificati.

Facciamo corretta informazione e formazione, mettiamo in atto adeguate opere di prevenzione attive e passive, tutto il resto sono sterili esternazioni, prive di senso compiuto, inefficaci per tutelare persone e animali, utili solo a fomentare paure da caccia alle streghe e come sappiamo, le “vere” streghe cattive erano i delatori che accusavano, i giudici che condannavano, i carnefici che accendevano il rogo.

Grazie per l’attenzione

Per ENPA ENTE NAZIONALE PROTEZIONE ANIMALI
dott.ssa Ivana Sandri

Per LAC LEGA ABOLIZIONE CACCIA ONLUS
dott.ssa Caterina Rosa Marino

ENPA Ente Nazionale Protezione Animali onlus
LAC Lega Abolizione Caccia onlus

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