“CACCIATORI BUONI, ANIMALISTI VIOLENTI”:
FEDERFAUNA SUONA IL SOLITO DISCO ROTTO

Non ci credono nemmeno loro. Ma cosa si inventa “Federfauna” pur di difendere i propri interessi e quelli di una cricca in via di estinzione come quella dei cacciatori?
Rispolvera una storiella vecchia come il mondo rappresentando come “terroristi” coloro che difendono gli animali e dipingendo come persone ragionevoli e pacate coloro che abbattono a fucilate milioni di creature innocenti che ai primi non hanno fatto niente.

Un volantino diffuso il 27 agosto dal “sindacato” di chi detiene animali (magari per scopo di profitto come allevatori e commercianti) si propone di aiutare i cacciatori a difendersi da azioni di disturbo messe in atto da gruppi di cittadini all’avvio della stagione venatoria.

Disturbo non significa provocazione, minaccia, violenza. Lo stesso TAR ha più volte affermato (anche di recente) che manifestare in queste forme il proprio dissenso è del tutto lecito. Eppure “Federfauna”, pur di raggiungere l’obiettivo, detta ai trogloditi dal grilletto facile i comandi da seguire in caso di disturbo: chiamate i carabinieri e segnalate “gruppi di persone in atteggiamento PARAMILITARE”.

Viene in mente, leggendo questo patetico foglietto, quanto scriveva Tom Regan nel 2004.

Nel suo libro “Gabbie vuote” lo scrittore americano descriveva le strategie comunicative messe in atto dalle lobbies per denigrare chi si oppone allo sfruttamento e all’uccisione degli animali. Capovolgere i ruoli ed estremizzare è la via più comune e facile.

“Federfauna” raggiunge l’apice del ridicolo quando chiede di registrare i manifestanti per contribuire a “sensibilizzare la gente riguardo la PERICOLOSITA’ SOCIALE DEGLI ANIMALISTI”.

Se non si trattasse di un caso da manuale, chi ha scritto tutto questo sarebbe davvero da internare…

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