Se non fosse tragicamente in pericolo la vita di un orso, la questione lascerebbe spazio all’ilarità per i racconti di fantasia sulla pericolosità di M49, privi di alcun fondamento e soprattutto certamente non indicativi di pericolosità intrinseca dell’animale. Mentre l’orso si è limitato a mantenere comportamenti propri della specie e quindi a fare l’orso, predando animali incustoditi e non protetti da comuni sistemi di deterrenza, e curiosando in baite abbandonate, M49 viene invece descritto come un pericoloso serial killer di animali allevati dall’uomo. Gli allevatori invece, dovrebbero saper applicare i metodi dissuasivi e di deterrenza suggeriti da tutti i tecnici per come prevede la logica, ma anche il Pacobace.
Ricordiamo che l’attuale Giunta appena insediata ha cancellato il PROGETTO EUROPEO DI COESISTENZA CON I GRANDI CARNIVORI (“SUPPORT TO ADDITIONAL REGIONAL/LOCAL PLATFORMS ON COEXISTENCE BETWEEN PEOPLE AND LARGE CARNIVORES”). La piattaforma sulla coesistenza tra grandi carnivori e popolazione umana finanziata dalla Commissione Europea e la Provincia di Trento era stata preferita ad altre regioni europee che pure ne avevano fatta richiesta. Tale progetto rappresentava uno dei pochi, reali strumenti per superare i conflitti fra le parti, portando a possibili soluzioni e consentendo una migliore tutela della fauna e della biodiversità.
L’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sollecitato anche dal Ministro Costa ad esprimere un parere tecnico sul caso, si unisce al coro e definisce l’orso M49 “pericoloso”, ma ci chiediamo come abbia svolto le istruttorie, le verifiche sul campo sull’uso di strumenti di deterrenza, dove siano le prove sui reiterati interventi dissuasivi. Non abbiamo dimenticato, infatti che il Presidente della Provincia Fugatti, già noto – come riportato dalla stampa – per la sua passione per le cene a base di orso, abbia promesso in campagna elettorale che avrebbe perseguitato orsi e lupi, dimenticando che le due specie particolarmente protette appartengono al patrimonio indisponibile dello Stato e che in alcun modo possono essere oggetto di programmi di uccisione-rimozione dal territorio, almeno legittimamente.
Per questo, e in considerazione della chiara competenza che certamente non può appartenere ad un Presidente di Provincia, ancorché di una regione a statuto speciale, invochiamo un immediato e risolutivo intervento del Ministro Costa, del Ministro Grillo e del Ministro Buonafede al fine di ripristinare la legalità e le competenze che, in questo caso specifico, sono e restano in capo allo Stato.
La petizione lanciata da LAC e sostenuta da LEAL e AVI e indirizzata al Ministro Sergio Costa al quale si chiede un intervento decisivo, ha superato in poche ore le 19.000 firme. Segno evidente che i cittadini non credono in ciò che racconta la Provincia Autonoma di Trento e pretendono una azione risolutiva immediata.
Dal Ministro Costa attendiamo anche l’incontro che abbiamo richiesto con lo specifico scopo di fornirgli elementi utili per una più seria valutazione del caso, in considerazione della strumentalizzazione delle informazioni e della mancata applicazione di strategie di convivenza note e che necessitano di essere applicate per prevenire episodi che possano o essere gravemente strumentalizzati. I tempi stringono e non vogliamo che sia venduta la pelle dell’orso.
ANIMAL AMNESTY, AVI, FAREAMBIENTE, GAIA ANIMALI E AMBIENTE, LAC, LADL, LEAL, LIMAV, SALVIAMO GLI ORSI DELLA LUNA
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