Il comportamento tenuto dall’orso è stato di tipo difensivo, cioè ha reagito cercando di allontanare i due cacciatori che percepiva come elemento di pericolo: infatti anche secondo l’esperto Filippo Zibordi l’accaduto fa pensare “che l’orso sia stato sorpreso”. Ricordiamo inoltre che la zona in cui si è verificato l’incidente è popolata da femmine con cuccioli, per stessa ammissione della PAT (dati Servizio Foreste e fauna), elemento che fa pensare ancor più che si trattasse di un atteggiamento meramente difensivo.
Per questo, da una parte c’è la comprensione per un’esperienza che tutti speriamo di evitare. Dall’altra c’è la sollecitazione all’ente gestore di fare quanto è in suo dovere: indagare a fondo sull’accaduto, per avere tutti gli elementi per valutare la dinamica degli eventi, e agire secondo quanto detta la scienza, perché le decisioni non devono essere dettate da reazioni inconsulte e da isterismi, bensì dal metodo e dalla razionalità.
Come dice ancora Zibordi: “quanti sono stati gli attacchi negli ultimi vent’anni? Quattro? Cinque? Su migliaia di incontri ravvicinati.” In questo modo la statistica ci svela le proporzioni della questione: il rischio di incidenti con gli orsi è statisticamente trascurabile.
Saggio e condivisibile quanto affermato da Christian Massironi, uno dei cacciatori coinvolti, che si oppone all’ordinanza preannunciata da Fugatti: “La montagna è la casa degli animali. Non credo sia necessario abbattere gli orsi. Piuttosto penso che ci sarebbe bisogno di una gestione diversa.”
Una gestione diversa – fondata sulle evidenze scientifiche e sulle conoscenze ed esperienze degli studiosi, nonché sulla ricerca dell’equilibrio fra le attività antropiche e la tutela della biodiversità e del patrimonio naturale – la chiedono da anni, ma inutilmente, le associazioni ambientaliste/animaliste. Una gestione che sappia intervenire in questi casi con azioni di dissuasione mirate e sollecite, correttamente definite e calibrate sulle situazioni contingenti.
Gli ambientalisti, parafrasando le parole di Christian, ribadiscono:
“La montagna è la sua casa, l’orso deve rimanere sulla sua montagna!”
COORDINAMENTO AMBIENTALISTA del TRENTINO:
Ivana Sandri presidente ENPA del Trentino
Caterina Rosa Marino delegata LAC Lega Abolizione Caccia ONLUS per il Trentino Alto Adige/Südtirol
Simone Stefani responsabile LAV Trentino
Andrea Giachetti presidente circolo di Trento di Legambiente
Sergio Merz delegato LIPU Trentino
Mauro Nones PAN-EPPAA Ente Provinciale Protezione Animali e Ambiente
Aaron Iemma presidente WWF Trentino
E’ attiva la petizione dove
Chiediamo con forza al Ministero dell’Ambiente di adottare le necessarie iniziative per rendere inoffensivo il Presidente della Provincia di Trento.
Il Presidente Fugatti, esperto in grigliate di carne d’orso, inoltre, con l’ordinanza di uccisione di un orso sconosciuto, apre un nuovo capitolo nella storia del suo odio contro gli orsi: l’uccisione preventiva. Senza indagare sul come e sul perché, ordina l’uccisione di un orso per il solo fatto che comportandosi da orso, abbia reagito a un’aggressione. Anche questo è assolutamente inaccettabile!
Chiediamo al Ministro dell’Ambiente di rispondere alle nostre richieste d’incontro: c’è molto da discutere per la tutela degli orsi e degli altri animali selvatici che hanno regime di tutela.
Agli amanti degli animali, della biodiversità, chiediamo di continuare a sostenere le nostre iniziative, perché la quantità di persone che si esprimono in favore della tutela degli orsi è decisiva.
Per ogni contatto, e offerta di collaborazione, mailto:orso@orsolibero.it
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