comunicato stampa
LA PEGGIOR CACCIA DI SEMPRE DAVANTI AL PIRELLONE
La LAC ricorda che la maggior parte dei lombardi è dalla parte della tutela faunistica e non della caccia di rapina.
Una volta si manifestava davanti alle sedi istituzionali per la difesa dei posti di lavoro…
Cosa bisogna pensare allora, se un pugno di poveri scalmanati della doppietta si reca in pullman davanti al Pirellone, nientepopodimeno che per manifestare la propria volontà di aprire la caccia “In deroga” a piccoli esemplari di specie avifaunistiche protette (come fringuelli e peppole)?
Apprendiamo che la seconda rivendicazione sarebbe l’apertura di impianti di cattura (roccoli) di uccelli selvatici da ficcare in anguste gabbiette per il loro successivo impiego come richiami vivi nella caccia da appostamento .
Le istituzioni non possono e non debbono dare udienza ad istanze di deregulation, ispirate spesso dal mondo parallelo del bracconaggio e del traffico per lucro di animali selvatici protetti, volte solo a dare un futuro o una legalizzazione alla peggior caccia di rapina a danno del patrimonio naturale e dei beni indisponibili dello Stato; tutto ciò avverrebbe in barba alle leggi statali e alle disposizioni UE, che non ammettono l’uso dell’uccellagione con le reti né il depauperamento delle popolazioni selvatiche di alcune specie, da decenni dichiarate protette.
La caccia agli uccelletti da spiedo (e il mercato dei richiami vivi che ne fa da corollario), oggetto della strampalata gazzarra odierna davanti alla Regione Lombardia, si ispira alla fame di alcune valli di alcuni secoli fa; oggi si pretenderebbe di tramandare, con deroghe illegittime regionali e a suon di fucilate in campi e boschi, la memoria anacronistica di quella fame che non c’è più.
La Lega Abolizione Caccia dice pertanto sì al volo libero e NO alle richiesti arroganti della caccia rappresentata da questi novelli “morti di fame”.
Milano, 14.11.2017
LAC – Lega per l’Abolizione della Caccia – Lombardia
www.abolizionecaccia.it
tel/fax 02 47711806