LAC attraverso l’avvocato Fenoglio ha vinto un ricorso, al quale si sono unite altre associazioni ambientaliste contro Federcaccia:
Con sentenza del 5 dicembre 2018 e depositata il 17 gennaio 2019 la Corte Costituzionale non riconosce nessun valore positivo dal punto di vista della tutela dell’ambiente e degli animali selvatici alla caccia. Tutto questo con buona pace di chi ancora vuole presentare il cacciatore come “sentinella della natura” e vuole entrare nelle scuole a raccontare la presunta bontà della caccia.
Molto importante quanto è stato ottenuto nella sentenza citata, che chiarisce definitivamente che le Regioni possono ridurre il numero di specie cacciabili previsto dalla legge nazionale,
non diminuendo affatto il livello minimo di tutela imposto dalle norme nazionali. Afferma inoltre che la Regione può decidere di rimuovere dal calendario venatorio specie cacciabili ( in Piemonte erano state escluse dalle fucilate ben sedici specie).
Insomma, alla caccia non va riconosciuto alcun valore positivo. La caccia è solo sfogo di chi si diverte ad uccidere animali selvatici. I bambini ed i ragazzi vanno tenuti lontano dalle armi e va’ loro insegnato che non si prevarica sui deboli. Vanno loro insegnate materie come scienze naturali, biologia, unite a rispetto verso ciò che ci circonda e verso tutti gli esseri senzienti. La natura va tutelata, con essa i ragazzi devono entrare in contatto ma preservandola e a loro va’ insegnato il rispetto verso tutti gli esseri senzienti, perchè l’etica non potrà che far progredire la nostra civiltà.
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