Mammiferi protetti, prevenzione danni alla pastorizia e gestione faunistica: “esautorare le Regioni da ogni competenza in materia”.
Urgono regole chiare, se del caso anche con una specifica modifica legislativa ad hoc, per esautorare una volta per sempre le Regioni a statuto ordinario e a statuto speciale da qualsivoglia competenza in materia di gestione dei grandi mammiferi protetti.
I recenti attacchi scomposti , da parte di alcuni amministratori regionali , agli organi di consulenza scientifica dello Stato (come l’ISPRA) , così come le continue richieste di “mano libera” per abbattere orsi o lupi (vedasi province di Trento e Bolzano o regione Toscana), dimostrano una cosa soltanto: il livello locale e regionale non è quello più opportuno per affrontare con buon senso, e senza “sparate demagogiche”, temi delicati che richiedono competenze tecnico-scientifiche cristalline .
A giudizio della Lega per l’Abolizione della Caccia – LAC, gli accorgimenti per prevenire danni alle produzioni agricole e per i relativi risarcimenti, così ogni attività correlata (ricerca scientifica, piani di gestione, attività di consulenza) , vanno sottratte alla faciloneria delle campagne elettorali e della propaganda spicciola, a cui si è assistito negli ultimi mesi .
“Lo Stato centrale deve essere il principale garante del rispetto delle Convenzioni internazionali e delle Direttive UE che tutelano molte specie di mammiferi ed uccelli selvatici; i vecchi assessorati caccia ed agricoltura delle Regioni e delle Province autonome non sono il livello amministrativo adeguato per gestire tali competenze”, conclude la LAC.
comunicato stampa, 6 febbraio 2019
Lega Abolizione Caccia
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