Piccoli animali di grande importanza in Valle Sabbia
La presenza e il ruolo del rospo comune nel nostro territorio
In Valle Sabbia, come forse non molti sanno, si trova una popolazione di rospo comune (Bufo bufo) molto fiorente, che però con gli anni sta diminuendo e che per questo deve essere salvaguardata.
Questi animali, apparentemente inutili e spesso visti in malo modo, in realtà sono importantissimi per l’ecosistema per due motivi: sono una fonte di cibo molto importante per alcune specie animali, come i serpenti, e hanno un ruolo fondamentale nel tener sotto controllo moltissime specie di insetti nocivi, come ad esempio la processionaria.
Negli ultimi anni, purtroppo, in alcuni areali questi anfibi stanno scomparendo a causa del cambiamento climatico, poiché, essendo animali terricoli e completamente privi di protezione, risentono molto anche solo di un minimo incremento della temperatura media e una piccola diminuzione del livello di umidità.
È una specie in sofferenza anche per l’aumento di infezioni batteriche, dovute alle alte temperature, e per la devastazione dell’habitat: i luoghi adatti per deporre le uova o non ci sono più o sono pieni di acqua inquinata. Oltre a questo, sono minacciati da dei predatori che non sono mai esistiti prima, come ad esempio il gambero rosso, importato dagli USA; a causa della presenza di questa specie aliena si è creato un effetto moltiplicatorio di altre specie come l’airone cenerino, che, grazie all’aumento di gamberi, aumenta a sua volta, cibandosi di essi e nel contempo anche di altri animali come pesci e rospi.
L’aumento dei predatori crea quindi un disequilibrio che ha un impatto negativo sull’ambiente.
Riassumendo, il cambiamento climatico, la dissoluzione dell’habitat e l’introduzione di specie alloctone sono le cause di sparizione dei rospi.
Oltre ai problemi legati al cambiamento climatico, il traffico è un altro pericolo imminente per questi anfibi. Il periodo nel quale si trovano più a rischio è durante la migrazione primaverile riproduttiva, che solitamente va da metà marzo a fine aprile, ovvero quando si spostano dai boschi per raggiungere l’acqua dove depongono le uova. Nel fare ciò, attraversano le strade e vengono schiacciati dai veicoli in transito.
Per questo, ormai da anni, in alcune zone operano dei gruppi di volontariato che spostano i rospi dalle strade più trafficate, evitando così che vengano investiti.
Sempre dai volontari, sono state installate delle barriere di plastica, fisse o temporanee, che impediscono agli animali di arrivare sull’asfalto, quando scendono o risalgono dal luogo di deposizione delle uova, costringendoli ad usare dei sottopassi preesistenti. Nei punti dove non è possibile collocarle, in orari notturni, i rospi vengono spostati manualmente, e in questa occasione, vengono contati e classificati per monitorarne l’aumento/diminuzione.
Uno dei luoghi interessati da questo fenomeno è la sponda orografica sinistra del lago d’Idro, che comprende le località di Lemprato, Crone e Vesta, dove sono stati stesi centinaia di metri di barriera sui lati della strada comunale. Recentemente, in occasione di alcuni lavori che hanno interessato la sede stradale che congiunge Crone a Vesta, sono stati realizzati anche due nuovi sottopassi per facilitare l’attraversamento in sicurezza. Grazie a queste attività, nel caso di Idro, fortunatamente la popolazione è aumentata e aumenta ogni anno. Un altro intervento di protezione degli anfibi è stato fatto sul lago di Bongi, a Mura e lungo i 500m di strada tra Barghe e Nozza, molto trafficata, dove si trova una notevole popolazione di rospo comune.
Ma quindi cosa possiamo fare tutti/e noi nel concreto per salvaguardare questi anfibi?
Ad esempio, in alcuni periodi dell’anno, specialmente all’imbrunire quando gli spostamenti dei rospi si fanno più intensi, è importante guidare prudentemente, lentamente e guardando quello che c’è sull’asfalto, per evitare di investire qualcuno di questi utilissimi animali.
Ogni specie del nostro ambiente occupa uno spazio e ha un ruolo specifico e, in questo caso, gli anfibi hanno un doppio ruolo di predatori di insetti e di cibo per altri animali. Anche se può sembrare ininfluente, la scomparsa o la diminuzione di una o più specie ha un effetto gigantesco e a volte dannosissimo sulla nostra stessa vita, poiché, il fatto che non esistano più predatori di insetti, obbliga gli agricoltori ad utilizzare un’enorme quantità di veleni, che ovviamente finiscono nella nostra alimentazione e che non fanno altro che danneggiare l’ambiente.
È dimostrato che la biodiversità rende ogni prodotto alimentare più interessante e di qualità. L’agricoltura biologica è un esempio: fa convivere nello stesso ambiente tante diverse specie che creano dei legami, delle armonie. È lo stesso meccanismo che succede in natura, il fatto che esistano diverse specie fa sì che l’ambiente sia ricco ed equilibrato, quindi senza alcun bisogno dell’intervento dell’uomo.
La scomparsa di una o più specie provoca l’esatto opposto, quello che si definisce banalizzazione della biodiversità, cioè le specie che si vedono sono sempre di meno; la scomparsa di una di esse lascia posto a quelle più adattabili, però meno preziose che sono anche potenzialmente più dannose, se crescono troppo di numero. La biodiversità è fondamentale: il fatto che ci siano molte specie regala un ambiente ricco e permette che le stesse si possano evolvere adattandosi anche ai cambiamenti ambientali, cosa che non succede in altre condizioni.
In conclusione, la salvaguardia del rospo comune rappresenta un impegno fondamentale per la protezione della biodiversità nel nostro territorio. Attraverso la collaborazione di tutti, possiamo garantire un ambiente più sicuro per gli anfibi e per tutti gli abitanti della valle.
Anna Persini