Lombardia – sfilza di modifiche legge sulla caccia

Modifiche legge sulla caccia – l’ennesima presa per i fondelli al mondo venatorio, spese per i cittadini lombardi e volontà di scempio della fauna selvatica

 

Sarà proposta al comitato internazionale per il Guinness dei Primati l’ennesima sfilza di modifiche alla Legge regionale 26/93 che regolamenta in Lombardia l’attività venatoria. 

Ieri sono stati approvati altri emendamenti che altro non sono che uno specchietto per le allodole per attirare quei cacciatori creduloni che nonostante continue batoste (si veda nei giorni scorsi il ritiro degli emendamenti leghisti che avrebbero voluto stravolgere la Legge nazionale), continuano a seguire i vari pifferai magici in tuta mimetica di cui purtroppo sono piene le aule parlamentari e regionali.

Ci sarebbe da ridere ma purtroppo viene da piangere ad assistere alla pervicacia con cui la minoranza sempre più sparuta dei cacciatori impegna tempo e risorse sottratte alle vere emergenze dei nostri tempi.

Ma non solo! Un’ossessione che minaccia la stessa attività venatoria, dimenticando di occuparsi -tra le tante cose- della fauna stanziale, della cura del territorio e della tutela della biodiversità.

Gli emendamenti presentano palesi violazioni costituzionali:

  • si prevede che animali feriti possano essere curati e poi utilizzati come richiami vivi,  cosa non prevista dalla Legge nazionale e impraticabile visto che i richiami vivi devono essere muniti di anelli chiusi e inamovibili. Risultato: i cacciatori, se utilizzeranno uccelli feriti, saranno denunciati e sanzionati; Una assurda modifica perchè un invito alla cattura.
  • la manipolazione dei richiami durante i controlli sarà possibile solo da parte di veterinari dell’Asl, norma questa che non impedirà alla Polizia giudiziaria di continuare a fare i controlli previsti per Legge nazionale.

Forse al proponente consigliere Carlo Bravo, denunciato lo scorso anno per l’utilizzo di richiami con anelli contraffatti, non è andata giù la sonora batosta ricevuta nei giorni scorsi in Cassazione che ha sancito chiaramente la legittimità dei controlli effettuati dai Carabinieri forestale;

  • un altro emendamento, che ha visto persino il sollevamento dei Comitati di gestione dei Comprensori alpini di caccia, permetterà la creazione di nuovi appostamenti fissi di caccia in Zona Alpi anche nel comparto di maggior tutela, introducendo solo un’inefficace precauzione nelle zone in cui sono presenti galliformi, poiché il 90% delle aree vocate alla loro presenza non sono monitorate.

Infine

  • anche le associazioni venatorie potranno gestire le Oasi di Protezione, la qual cosa sarebbe anche benvenuta sennonché -fatta eccezione per pochissimi cacciatori- l’unico interesse sin qui dimostrato dal mondo venatorio in Lombardia è quello di sparare sempre di più e soprattutto con sempre meno controlli.

Con gli emendamenti di ieri crediamo si siano superate ampiamente le 200 modifiche alla Legge 26/93: il Guinness dei primati per i cacciatori creduloni è crediamo assicurato.

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