Bolzano, martedì 3 luglio 2018
Egregio Presidente Roberto Bizzo,
abbiamo atteso a lungo, prima di scrivere, nella speranza che un lampo di lucidità illuminasse la Giunta provinciale, ma nulla di nuovo è successo. Così, oggi 3 luglio il Consiglio Provinciale, da Lei presieduto, inizierà l’esame del disegno di legge “Misure di prevenzione e di intervento concernenti i grandi carnivori. Attuazione dell’articolo 16 della direttiva 92/43/CEE” n. 162, meglio noto come “ammazza lupi e orsi” presentato per la Giunta dall’assessore Arnold Schuler. Il provvedimento è gemello di quello contemporaneamente in discussione a Trento e la staffetta della morte fra le giunte di governo delle due Province Autonome, appare chiaramente concordata: lo strappo istituzionale in modalità secessionista è ancora più grave.
Il ddl è la rivendicazione all’Autonomia Provinciale di un nuovo privilegio di carattere feudale a scopo elettorale: l’attuale maggioranza politica alto atesina, tenta di conservare le poltrone indecorosamente occupate in questi anni. Non ci sono orsi in Alto Adige e come ha comunicato lo stesso Assessore Schuler, tramite l’ufficio caccia e pesca, la presenza dei lupi è rappresentata da uno forse due esemplari non stanziali: di passaggio. I danni da predazione sono inferiori a 10.000,00 €: il costo di un’autovettura di classe super economica.
La legge, una volta approvata, sarà in contrasto con la vigente legislazione nazionale, con la Direttiva Habitat e ogni altra convenzione internazionale che riconosce a lupi e orsi un regime di rigida tutela.
Il Governo dovrà impugnarla davanti alla Corte Costituzionale che non potrà fare a meno di dichiararla incostituzionale e perciò inefficace.
Poiché la legge sarà approvata in violazione della Direttiva Habitat, l’Italia subirà una procedura d’infrazione i cui costi ricadrebbero su tutti i cittadini italiani che già non vedono di buon occhio il regime di autonomia speciale dell’Alto Adige. È possibile affermare, quindi, che i consiglieri che voteranno a favore della legge ammazza lupi e orsi si esprimeranno contro l’Autonomia Speciale.
Le unanimi evidenze scientifiche contrarie alle uccisioni di lupi e orsi renderanno i consiglieri che approveranno la legge ammazza lupi e orsi, responsabili di danno erariale. Rammentiamo che è proprio dei giorni scorsi la sentenza di condanna per Alois Durnwalder, ex Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano e Heinric Erhard, ex direttore dell’ufficio caccia e pesca, a conclusione di un procedimento, in cui LAC era parte in causa, che li vedeva imputati per danno erariale a causa delle autorizzazioni di caccia che concedevano illegalmente per l’uccisione di specie protette. I due dovranno risarcire lo Stato per oltre 1.130.000,00 €.
È pure inutile rammentare i profili d’illegalità della legge che sarà approvata, evidenti a tal punto anche agli osservatori meno attrezzati. Osserviamo soltanto che sarebbe bastato questo a sconsigliare la discussione del ddl se la levatura politica dei proponenti fosse stata appena sufficiente.
L’amministrazione provinciale ha sempre avuto il compito di tutelare gli orsi, protagonisti di un progetto europeo di ripopolamento che ha avuto successo nel vicino Trentino e i lupi, ritornati spontaneamente.
Lupi e orsi sono preziosissimi indicatori di salubrità ambientale e pertanto sarebbe più corretto essere orgogliosi del loro ritorno e andrebbe favorito un sistema, possibile e realizzabile, di convivenza razionale e pacifica tra le attività umane e la fauna selvatica, supportato da numerosi studi scientifici. L’assessore Schuler, invece, ha pubblicamente dichiarato che possiamo fare a meno dei grandi predatori, rendendo di pubblico dominio l’incompatibilità con la funzione istituzionale che ricopre.
I cittadini chiedono maggiori tutele, non la possibilità di sterminio che la Provincia si autoassegna illegalmente: lo abbiamo dimostrato con la petizione online che ha superato di circa 10.000 firme quella improvvidamente lanciata dall’assessore Schuler contro i lupi.
L’attuale amministrazione PAB, invece, preferisce fare ricorso alle armi piuttosto di promuovere e distribuire capillarmente, dove necessario, le misure di prevenzione che gli esperti raccomandano, dopo averne accertata l’efficacia.
Ci rivolgiamo a Lei, Presidente Bizzo, perché faccia presente a tutti i consiglieri, questo cortocircuito istituzionale e l’ennesima figuraccia internazionale per l’Alto Adige, in cui si stanno precipitando.
Le chiediamo di farsi portavoce della correttezza istituzionale suggerendo il ritiro del ddl in discussione. Lo sterminio di lupi e orsi, sottoposti a regime di rigida tutela, non risolverà problemi in gran parte inventati, tantomeno salverà qualcuno dal tracollo elettorale annunciato.
Caterina Rosa Marino
Francesco Mongioì