MANTENERE ALTA LA VIGILANZA SOCIALE SULLE PRESSIONI DELL’INDUSTRIA ARMIERA
Per la LAC è indispensabile che la società civile mantenga alta la vigilanza sulle costanti pressioni esercitate verso i media ed il mondo politico, per non dire le ambigue commistioni, finalizzate a tutelare i meri interessi economici dell’industria armiera.
Ne sono testimonianza, nel mondo della caccia e non solo, i maldestri camuffamenti delle industrie produttrici di armi e munizioni, rappresentate frequentemente dalla più tranquillizzante sigla del cosiddetto “Comitato Nazionale Caccia e Natura (CNCN)”, che ha per associati aziende del settore come Beretta, Benelli, Baschieri & Pellagri, Fiocchi, Fabarm ed altre ancora.
CNCN, a sua volta, si è unita alle associazioni venatorie Federcaccia, Enalcaccia, ANLC, Arcicaccia, ANUU-Migratoristi, Italcaccia, EPS , nella sedicente “Cabina di Regia unitaria del mondo venatorio”.
CNCN figura anche tra i soci fondatori di un’altra sigla posticcia: “Fondazione UNA (uomo, natura e ambiente)”, che si spaccia per promotrice della tutela della biodiversità, ma che ha casualmente per direttore esecutivo Daniele Bertoni, a sua volta Organization Director & Deputy General Manager della FABBRICA D ‘ ARMI PIETRO BERETTA – S.P.A. .
In questi contesti appaiono quasi più sincere, sia pure rimanendo sfacciate ed intollerabili, uscite come quelle dell’europarlamentare Pietro Fiocchi (FdI) con attività politica filo-venatoria a Strasburgo fondata sul frequente conflitto di interessi, o del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Fazzolari (sempre FdI), che – stando ad un recente articolo de La Stampa- non trova di meglio di cui occuparsi se non di proporre un progetto di insegnamento del tiro a segno nelle scuole.