CIRCOLAVANO SENZA AUTORIZZAZIONE CON LE MOTOSLITTE SULLE MONTAGNE DI PRAMOLLO: LA POLIZIA METROPOLITANA SANZIONA I TRASGRESSORI
La segnalazione pervenuta da parte di alcuni cittadini che passeggiavano con le racchette da neve sulle montagne di Pramollo ed erano stati sorpassati da motoslitte, ha avuto come conseguenza un servizio di controllo da parte degli agenti della Polizia locale metropolitana, in collaborazione con le guardie volontarie della LAC. Nel pomeriggio di domenica 14 febbraio si è svolto un controllo per verificare la segnalazione ricevuta, che ha portato all’accertamento della presenza di 8 motoslitteche salivano in quota oltre i 1500 metri di altitudine fino al monte Servin, passando dal colle Vaccera e nella zona boschiva della conca sottostante. Le persone a bordo delle motoslitte sono state fermate nella fase di rientro verso valle. Nella zona di Pramollo, in Val Chisone, il turismo escursionistico invernale è aumentato notevolmente verso le mete panoramiche e naturalisticamente pregevoli come il colle Lazarà e il colle Vaccera.
Durante il controllo è emerso che i conduttori delle motoslitte non rispettavano le prescrizioni della Legge Regionale 2 del 2009, che prevede un divieto generalizzato della circolazione di mezzi atipici, quali appunto le motoslitte, su tutti i terreni innevati. I veicoli sono risultati privi dei dispositivi di sicurezza e i conducenti non erano in possesso dell’autorizzazione alla circolazione. Tale autorizzazione deve essere rilasciata dai Comuni per motivi di necessità -a seguito di una valutazione acustica e ambientale – e riguarda percorsi prestabiliti, autorizzati e segnalati. La violazione delle norme in materia comporta una sanzione amministrativa che può arrivare fino a 2.500 Euro e comportare il sequestro dei veicoli. Vengono concesse deroghe ai proprietari di immobili non raggiungibili da strade, che comunque debbono essere autorizzati e rispettare tutte le norme di sicurezza.
“La Legge Regionale 2 del 2009 disciplina tutte le attività e gli sport invernali e ha come primario obiettivo la tutela della sicurezza e della incolumità dei cittadini, senza trascurare gli aspetti ambientali e naturalistici. – spiegano il Vicesindaco metropolitano Marco Marocco e la Consigliera delegata all’ambiente Barbara Azzarà -I veicoli a motore veloci e rumorosi possono mettere in pericolo i frequentatori lenti della montagna, che tra l’altro sono aumentati moltissimo in un inverno in cui gli impianti di risalita sono fermi. Per questo la legge prevede percorsi limitati per i veicoli a motore, segnalati con cartelli in quattro lingue.I veicoli debbono essere dotati di lampeggiante e i proprietari hanno l’obbligo di stipulare un’assicurazione per i danni a terzi. La Polizia metropolitana continuerà ad organizzare controlli per verificare il rispetto della normativa regionale”.
Il rumore dei motori in ambienti naturali innevati disturba la fauna selvatica che, per fuggire velocemente nella neve, ha un dispendio energetico importante in una stagione invernale particolarmente severa. In taluni casi potrebbe essere anche fatale, nel caso di animali particolarmente sensibili e ormai rari, come il Gallo forcello, che si rifugia per giorni sotto il manto nevoso per resistere alle basse temperature. Le vibrazioni sul manto nevoso provocate dal passaggio di mezzi a motore inducono i Galli forcelli ad una veloce fuoriuscita dalla neve e alla fuga, con la conseguente difficoltà a ripararsi nuovamente dal freddo.
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