L’altro ieri il Consiglio Regionale ha approvato il nuovo Piano Faunistico Venatorio per le Marche.
Esattamente come era avvenuto alcuni mesi fa in occasione del calendario venatorio regionale, anche stavolta nessuna delle 20 Osservazioni presentate dalla LAC e dalle altre associazioni ambientaliste è stata recepita dal Consiglio regionale! Come per il calendario venatorio, avevamo presentato un documento unico e condiviso da ben 8 associazioni: LAC, WWF, LIPU, Lupus in Fabula, LAV, Italia Nostra, ENPA e Pro Natura, ovvero le principali associazioni ambientaliste ed animaliste che operano nelle Marche. Speravamo in questo modo di avere un maggiore peso “politico” nei confronti del Consiglio regionale, in virtù del fatto che comunque le nostre associazioni rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione che vorrebbe che la caccia fosse abolita o perlomeno fortemente regolamentata.
Purtroppo i nostri politici, in particolare quelli del PD, IV, Lega, Forza Italia e FDI, credono ancora che la caccia sia una questione di esclusiva pertinenza dei cacciatori e recepiscono quindi solo le loro istanze e richieste, ovviamente anche per ingraziarsi i loro voti, in vista delle ormai prossime elezioni regionali. Sta di fatto però che, come recita la nostra Costituzione: la fauna selvatica è “patrimonio indisponibile” dello Stato ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale. Quindi la sua tutela è nell’interesse, non solo di tutti i cittadini italiani, compresa quindi la stragrande maggioranza che non va a caccia, ma anche di quelli stranieri, questo perché ad esempio gli uccelli, durante le loro migrazioni, si spostano da una parte all’altra del Pianeta per riprodursi o per svernare, per cui non possono essere considerati di “proprietà” esclusiva di uno Stato o di un popolo. Questo spiega il motivo per cui, nella redazione dei calendari e dei piani faunistici venatori, le amministrazioni regionali debbano tenere conto anche delle varie Direttive Comunitarie sulla tutela dell’avifauna migratoria e degli habitat naturali. Come pure si comprende il perché i cacciatori, per esercitare il loro sanguinario “passatempo”, siano tenuti a pagare una tassa regionale, cosa che non sarebbe logica se la fauna selvatica fosse di loro esclusiva proprietà!
Le nostre osservazioni al PFVR riguardavano peraltro quasi tutte violazioni di leggi e normative nazionali e comunitarie, come la violazione dell’art. 14 comma 1 Legge 157/92 sugli ATC di dimensioni provinciali, dato che gli ATC della Provincia di Fermo e Ascoli non sono sub provinciali, ma provinciali. Oppure la mancata individuazione dei valichi montani interessati dalle rotte migratorie dell’avifauna ai sensi dell’art. 21 comma 3 della Legge 157/92, la mancata individuazione delle aree percorse dal fuoco e relativi divieti di caccia, ai sensi dell’art. 10 della Legge 21 novembre 2000, n. 353 (Legge quadro in materia di incendi boschivi). La violazione dell’art. 10 comma 8 lettera h della Legge 157/92 per la mancata individuazione degli appostamenti fissi di caccia; la mancata individuazione dei Fondi chiusi e dei Fondi sottratti alla caccia; la mancata redazione e approvazione Piano di gestione per le specie SPEC; la mancata individuazione delle “Aree contigue” alle aree protette della Regione Marche ecc…
Proprio in virtù delle suddette palesi violazioni di leggi nazionali e dei mancati recepimenti delle Direttive Europee, sarà inevitabile quindi un nostro nuovo ricorso al TAR, a cui sta peraltro già lavorando il nostro Avv. Tommaso Rossi del Foro di Ancona. E se, come auspichiamo, verranno rispettati i tempi previsti dal Tribunale, una nostra probabile vittoria potrebbe avvenire proprio a ridosso delle elezioni regionali e crediamo quindi che essa potrà avere delle pesanti ripercussioni, sia sulla campagna elettorale, che sui risultati stessi, nei confronti di quelle forze politiche che, dimostrando per l’ennesima volta una profonda ottusità ed arroganza, hanno sdegnosamente rigettato le nostre legittime osservazioni e richieste!
Ancona, li 20 Febbraio 2020
Danilo Baldini – Delegato LAC per le Marche