QUANDO LA CACCIA “TOSSICA” INVOCA LA MODICA QUANTITA’
Il 12 agosto 2024 il Direttore generale per la tutela della biodiversità del nostro Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, su evidente indicazione politica per input del mondo venatorio, ha inoltrato un quesito alla Direzione ambiente della Commissione UE in materia di cacce “In deroga”.
In buona sostanza il MASE, citando un articolo della Direttiva Uccelli 2009/147/CE sulla facoltà di deroghe alle misure di protezione per l’avifauna  “per consentire in condizioni rigidamente controllate e in modo selettivo la cattura, la detenzione o altri impieghi misurati di determinati uccelli in piccole quantità”chiede  alla UE quali altri Paesi hanno applicato questa eccezione a scopo di caccia per scopi ludici. 
La burocrazia italiana domanda anche come si calcoli questa “piccola quantità”, per la quale da tempo sbavano decine di migliaia di cacciatori migratoristi sparatutto.
Un esempio per tutti, poter abbattere il fringuello, protetto in Italia dal 1992 proprio in attuazione della Direttiva Uccelli, adottata nel 1979.
Si apprende che lo scorso 14 febbraio 2025 gli uffici della Commissione UE hanno ricordato, nella propria risposta, le quattro condanne della Corte di Giustizia UE in materia di caccia in deroga già subite dall’Italia tra il 2008 e il 2011 per le pratiche abusive di alcune Regioni.
Viene citato anche il caso della condanna di Malta nel 2018 
per il mancato rispetto delle piccole quantità riguardo ad autorizzazioni per la cattura di 7 specie di fringillidi.
In conclusione:
  • è sconsolante che un ministro e relativi uffici governativi che dovrebbero occuparsi di tutela della biodiversità perdano tempo, invece, ad escogitare il modo di legalizzare l’abbattimento di piccoli uccelli protetti;
  • come i proverbiali tossici, la malacaccia chiede un’assenza di pena per un eventuale consumo della piccola quantità, ove in questo caso la quantità sarebbe quella di qualche tonnellata di uccelletti protetti del peso di una ventina di grammi ciascuno;
  • per non sentirsi alla canna del gas la piccola lobby venatoria italiana, incapace di gestire quel che pretende di monopolizzare, si aggrappa all’escamotage di poter ampliare le specie cacciabili includendo anche quelle protette in tutta Europa.

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