24.11.2021
Regione Marche scandalosa-milioni di euro al settore caccia e pesca – neppure un euro alle aree protette regionali ed alle strutture per le persone fragili, come le residenze protette per gli anziani.
Alcuni giorni fa, la Giunta Acquaroli ha approvato l’assestamento di bilancio, previsto per il triennio 2021-2023, ed ha destinato quasi 3 milioni e mezzo di euro al settore caccia e pesca, mentre non ha concesso neppure un euro alle aree protette regionali ed alle strutture per le persone fragili, come le residenze protette per gli anziani!
Si tratta di una decisione veramente scandalosa e vergognosa quella operata dalla maggioranza in Regione di regalare milioni di denaro pubblico ad una ristretta categoria di soggetti privati, quali sono i cacciatori ed i pescatori, per i loro cruenti passatempi e lasciando invece completamente a secco la difesa dell’ambiente e la gestione delle aree protette regionali, che rappresentano invece un patrimonio pubblico appartenente a tutta la collettività.
Ancora una volta la caccia diventa un costo sociale a carico di tutti i cittadini e a favore di una piccola minoranza di fanatici!
Del resto, cos’altro si poteva pretendere da una Giunta regionale che ha piazzato all’assessorato all’Ambiente un cacciatore dichiarato e praticante come Aguzzi e che ha tra le sue fila un assessore alla caccia come Carloni, più volte “messo in riga” dallo stesso Aguzzi, ed ostaggio delle associazioni venatorie? Ad essere penalizzato dalle scelte della maggioranza è stato anche il settore del sociale, delle politiche a sostegno della salute pubblica e delle persone più fragili, come le residenze protette per gli anziani, fra le più colpite dalla pandemia, che invece non riceveranno dalla Regione neppure un euro, tanto che il titolare alla Sanità, l’assessore Saltamartini, si è dimostrato molto irritato nei confronti dei suoi colleghi di Giunta.
Come Alleanza delle Associazioni Ambientaliste Marchigiane condanniamo fermamente queste scelte, evidentemente interessate e di parte, operate dalla Giunta Acquaroli e ci uniamo nella protesta alle associazioni di categoria che operano nel sociale, agli operatori socio-sanitari ecc…, per chiedere fermamente alla Regione di rivedere e modificare questi finanziamenti.
E’ infatti dimostrato scientificamente che attività come la caccia e la pesca sportiva, per i loro scopi prettamente egoistici, hanno per decenni sperperato soldi pubblici, pagati con le tasse dei cittadini ed elargiti attraverso fondi statali e regionali, per finanziare pratiche scientificamente riconosciute dannose per l’ambiente e l’agricoltura, come i ripopolamenti, non solo di cinghiali, oggi vietati all’esterno di aziende faunistico venatorie, ma anche di lepri e di fagiani, che continuano a causare squilibri ecologici ed ingenti danni.
Se, finanziando la caccia, i nostri politici pensano di “motivare” al cittadino la spesa con la necessità di risolvere gli squilibri faunistici creati dagli stessi cacciatori, si sbagliano di grosso!
Infatti, come tutta la letteratura scientifica dice da molti anni, questi milioni di euro andrebbero ad alimentare un circuito vizioso, il cui fine è solo quello di mantenere questa pratica anacronistica, in cui a guadagnarci sono proprio gli stessi cacciatori, grazie alla vendita dei cinghiali da loro uccisi!
Quindi la caccia e la pesca sportiva non solo non meritano alcun finanziamento, ma andrebbero invece drasticamente limitate e controllate, proprio perché producono da sempre un impatto fortemente negativo sull’ambiente e sulla fauna selvatica, che è patrimonio di tutti i cittadini.
Chiediamo quindi che questi 3 milioni e mezzo di euro non siano dati alla caccia ed alla pesca, attività ludiche e di passatempo privato che, in quanto tali, non hanno in alcun modo diritto a nessun finanziamento pubblico e che essi vengano invece destinati alla gestione delle aree protette marchigiane, colpevolmente abbandonate a se stesse dall’assessore/cacciatore Aguzzi!