Stavano utilizzando lo stesso appostamento fisso di caccia di Serle i due capannisti
dell’altopiano ai quali, i carabinieri forestali di Gavardo hanno sequestrato 11 richiami vivi,
identificati (si fa per dire) da anellini di riconoscimento manomessi.
L’operazione è stata però avviata dalle guardie volontarie di LAC , in controlli congiunti a guardie di altre associazioni impegnate in una mattinata di accertamenti sotto il coordinamento della polizia provinciale.
Iniziato il controllo dei cacciatori, i quali hanno sostenuto di essere entrambi allevatori di uccelli da richiamo, hanno prima scoperto che uno era privo di licenza, sospesa dopo una denuncia per l’uso di trappole
incassata negli anni scorsi, e poi, appunto, che le «carte di identità» dei tordi esposti al capanno avevano qualcosa di irregolare.
Come evidenziato da una delle fotografie, uno degli uccelli versava in condizioni terribili, con ferite aperte collegate alla detenzione in gabbia.
Alla fine gli animali sono stati sequestrati e per i due è scattata la denuncia per contraffazione di sigilli.
E per furto venatorio per quello senza licenza
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