LAC LAV FVG esprimono ancora una volta dissenso per la 745°, trita e ritrita, Sagra dei Osei a Sacile.
Dal lunedì 13 al 18 agosto, un manifesto di LAC e LAV sarà itinerante, percorrerà con dei camion vela i borghi e le strade del pordenonese, per sensibilizzare sull’ennesima vergogna di questa fiera.
La Sagra dei Osei (uccelli) è una manifestazione avicola incentrata sull’esposizione e sul mercato di uccelli da canto che ha luogo tutti gli anni a Sacile (PN) la prima domenica dopo Ferragosto.
Durante i giorni della sagra, la città di Sacile diventa un grande mercato a cielo aperto: oltre agli animali e a tutti gli articoli merceologici ad essi correlati, è possibile trovare tutto ciò che serve a un cacciatore. In questo variegato contesto troviamo anche, ad allietare il pubblico, stand enogastronomici e bancarelle con i dolciumi per i bambini: l’immagine che si vuole proporre è quella di una grande festa, che invade gran parte di piazze e strade.
Si vuole dare l’impressione di un luogo di festa, ma in realtà in questo evento non è possibile osservare altro che animali in gabbia, privati per sempre della libertà.
Alcuni giustificano tutto questo con l’ “attenuante” di uccelli nati in allevamento (come se un animale allevato non avesse diritto ad essere libero) ci sarebbe molto da discutere, se non altro perché un animale che è stato allevato è una vittima, non ha mai visto e conosciuto la libertà, generato per vivere un’intera esistenza di cattività con il solo fine di “divertire” e “allietare le giornate” di chi lo ha acquistato, dimenticando che non è un oggetto, ma un essere senziente.
Si sostiene anche che gli uccelli frutto di cattura non possono essere venduti alle fiere: sarà proprio vero?
Ed è anche importante non perdere mai di vista la forte relazione con il mondo venatorio.
Cos’è infatti la gara canora, evento principe di qualsiasi fiera ornitologica, se non un mettere in evidenza gli uccelli da richiamo dei capannisti?
Molto richiesti dai cacciatori, i richiami vivi, vengono utilizzati durante la stagione venatoria per attirare con l’inganno altri uccelli allo sparo. Vivono tutta la vita in piccole gabbie, delle dimensioni circa di un foglio A4, al buio, spesso in pessime condizioni igieniche e costretti persino a subire lo strappo delle penne, per indurre una muta artificiale. Possono godere di luce naturale e aria solo quando vengono esposti al capanno da caccia, con il canto attireranno i loro simili verso la morte. A loro è sempre negato ciò per cui sono nati: il volo. Un esistenza di privazioni e maltrattamenti che termina solo con la fine dei loro giorni.
Gli organizzatori di questa Sagra rassicurano chi contesta questa fiera, tramite stampa locale, le migliori condizioni di tutela degli gli animali ivi esposti, attraverso tutti i controlli che si renderanno necessari.
Ma, anche nelle ultime edizioni, attivisti della LAC hanno potuto rilevare numerose violazioni delle leggi in materia di tutela animale e non sono mancati accesi diverbi tra attivisti ed espositori che, in alcuni casi, hanno portato le parti in tribunale.
“Nulla più dell’assoluta impossibilità del volo e’ incompatibile con la natura degli uccelli”.
Potete trovare moltissimi approfondimenti su Lega Abolizione Caccia – Friuli Venezia Giulia https://www.facebook.com/LegaAbolizioneCacciaFriuliVeneziaGiulia/?fref=mentions
Le cose che puoi fare tu :
Puoi iniziare non visitando le fiere ornitologico venatorie, le sagre con animali e tutte le realtà che prevedono lo sfruttamento animale (zoo, acquari, delfinari, palii, circhi con animali, ecc.)
Puoi scrivere alle istituzioni e agli organi di stampa per far conoscere, con toni civili e senza offese, le ragioni per cui ritieni sia giusto contestare questa sagra. Tutti gli indirizzi a questa pagina http://www.nosagraosei.org/scrivi-alle-istituzioni-e-alla-stampa/
Puoi aderire alla campagna “anche io dico NO” inviandoci la tua fotografia e verrà pubblicata sullo speakers corner ; le istruzioni a questa pagina http://www.nosagraosei.org/speakers-corner/