La Regione autonoma del Trentino ha approvato la legge regionale che prevede l’abbattimento di orsi, fino a 8 l’anno.

Approvata con 19 voti a favore, due contrari e 11 astenuti (Pd, Campobase, Casa Autonomia), la legge che prevede per il 2024 ed il 2025 la possibilità di abbattere fino a otto orsi all’anno (4 adulti di cui non più di due femmine e non di più due maschi, e 4 cuccioli).

Approvare delle modifiche sulle norme a tutela della fauna selvatica con una legge regionale, non con atti amministrativi, significa non permettere ai cittadini, alle associazioni ambientaliste, di ricorrere.
LAC però non si arrende, troveremo altre sedi istituzionali alle quali appellarci, tra le quali la Commissione Europea.
Si preferisce sparare, abbattere animali,  invece che applicare semplici norme, tra l’altro previste e accordate nel PACOBACE.
Quali ad esempio campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla comunità, gli operatori locali, turisti e frequentatori della montagna, realizzando nuovo materiale informativo sulle situazioni di rischio, segnalando in maniera chiara all’inizio e lungo i sentieri l’eventuale presenza di femmine con piccoli e/o di individui con comportamenti potenzialmente pericolosi.
La riduzione del rischio di condizionamento alimentare e di abituazione all’uomo, tramite la rimozione delle fonti di cibo di natura antropica, come potrebbero essere cassonetti dei rifiuti che attualmente attirano gli orsi. (I cassonetti anti-orso evitano questo avvicinamento, in quanto sono progettati per riuscire a resistere agli attacchi di un orso affamato).
Campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla comunità, gli operatori locali, turisti e frequentatori della montagna, realizzando ad esempio nuovo materiale informativo sulle situazioni di rischio, segnalando in maniera chiara all’inizio e lungo i sentieri l’eventuale presenza di femmine con piccoli e/o di individui con comportamenti potenzialmente pericolosi. 
Niente di trascendentale, ma opere, azioni, che in Paesi più evoluti dei nostri sono scontati.
Il Trentino invece di dare priorità a misure di prevenzione, informazione sui grandi carnivori e creare una facile (e possibile) convivenza, prepara la strada a misure anti-fauna selvatica… E il prossimo sarà il lupo?
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