L’ACCETTAZIONE SOCIALE DEGLI ORSI IN SALSA TRENTINA:
A FUCILATE !

AZIONE MUSCOLARE MACHISTA PER MESCHINI CALCOLI ELETTORALI
IL PRESIDENTE PAT UGO ROSSI DECLINA L’ACCETTAZIONE SOCIALE DEGLI ORSI IN SALSA TRENTINA CIOE’ A FUCILATE

Mi chiamo Rossi, Ugo Rossi, presidente del Consiglio Provinciale Trentino con licenza di uccidere!
Uccidi un orso a ferragosto, sperando che i vacanzieri non se ne accorgano, ma Rossi ha sbagliato i suoi conti e ha colmato di vergogna la sua amministrazione. Nell’ottobre 2018 si voterà il rinnovo del Consiglio Provinciale Trentino ed è fin troppo facile fare campagna elettorale sulla pelle dell’orsa! Senza accettazione sociale nessun animale selvatico si salverà: l’accettazione sociale in salsa trentina secondo il Presidente PAT Ugo Rossi si favorisce a fucilate.

Da anni LAC in Trentino Alto Adige/ Südtirol si mobilita per diffondere la cultura della civile convivenza tra uomini e animali, tra le attività umane e la natura selvatica perché non abbiamo altra strada se non convivere. Ci impegniamo a una dura opposizione contro le ordinanze della PAT (Provincia Autonoma di Trento) contrastandone l’acquisizione di “poteri speciali” in materia di aree naturali protette e fauna selvatica al fine di proteggere ogni orso presente sul territorio nazionale. Fino a prova contraria, il Trentino Alto Adige/Südtirol è tuttora in Italia dove la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e alcuni animali, come appunto l’orso, godono di uno status di protezione di massimo livello. Troppi governi italiani, compreso l’attuale, hanno concesso privilegi, sempre meno giustificabili e comprensibili, alle due province autonome di Trento e Bolzano, in cambio di una manciata di voti, per sostenere deboli esecutivi, e questo ha gravemente pregiudicato qualunque tipo di opposizione in materia di protezione di ambiente e animali in entrambi i territori provinciali.
Con l’atto premeditato di fucilare un’altra mamma orsa, KJ2, sabato 11 agosto 2017, alle ore 19.30 circa, lasciando orfani i suoi piccoli, il Trentino ha dato, semmai ne avessimo ancora bisogno, l’ennesima prova di non essere affatto il territorio amichevole con gli animali e l’ambiente di cui gode immeritata fama. L’orso bruno non è un animale aggressivo, anzi, è piuttosto riservato e schivo, ma, in particolari circostanze può anche reagire per autodifesa o difesa della prole. L’ormai famosa orsa KJ2 o era aggressiva e confidente oppure era prodigiosamente elusiva e schiva come emerso dai rilevamenti tecnici. Non poteva essere entrambe le cose contemporaneamente! La presunta aggressione senza provocazione che ha determinato la decisione del Presidente Rossi in verità è stata indiscutibilmente provocata e determinata dal comportamento umano: l’anziano si è inoltrato in zona notoriamente frequentata da orsi e segnalata da apposita segnaletica,  KJ2 ha reagito alla presenza del cane, alla eccessiva vicinanza del pensionato  e alla sua bastonata in modo conforme ai modelli comportamentali della sua specie per cui l’ordinanza di cattura e riduzione in cattività e di uccisione non ha avuto motivazioni. LAC considera degno di tutela e massimo rispetto ogni singolo individuo di orso, portatore di diritti inalienabili e primo tra tutti il diritto alla vita, inoltre, su una popolazione così ridotta anche un solo esemplare è prezioso, specie una femmina in età riproduttiva, tanto più se non ha fatto niente di anomalo.

L’amministrazione PAT dica apertamente che accettano nei boschi e sui monti solo dei simulacri di animali selvatici, magari in lattice e semoventi come quelli dei parchi divertimenti. Gli animali selvatici veri saranno ridotti a carcasse impagliate buone per il MUSE e le mostre di trofei dei cacciatori o a prigionieri privi di dignità e diritti, alla mercé del turismo più sguaiato, nei recinti e nelle gabbie, come il povero orso Bruno nello squallida area di San Romedio. Gli unici animali tollerati sul territorio trentino saranno solo i turisti/allocchi disposti a lasciarsi spennare, qualche ungulato per il sollazzo sanguinario dei cacciatori e le bestie da reddito; per tutti gli altri non ci sarà spazio con buona pace della Wilderness tanto decantata ma niente affatto praticata.

Dal momento che gli orsi non hanno fatto il favore di estinguersi ma anzi hanno avuto successo sia riproduttivo sia mediatico (e nella metà del tempo previsto) la PAT ha dovuto ricorrere all’evoluzione tecnologica della clava dei cavernicoli: il fucile! Con Daniza l’esecuzione è stata abilmente camuffata da errore medico ma questa volta, invece, la pena capitale ha avuto la sua palese esibizione muscolare machista di forza bruta. Avevamo chiesto all’assessore Dallapiccola un incontro urgente ma il decisionismo di Rossi ha prevalso. Ci aspettiamo che Ugo Rossi si dimetta per palese incompetenza: gli esperti d’orso dicono che gli incontri con gli umani sono eventi rarissimi: chiedersi perché e prendere i necessari provvedimenti per evitarli doveva essere la prima preoccupazione di un’amministrazione previdente! Più informazione si fa e meno scontri con orsi si verificano ci dice il mondo scientifico ed è l’amministrazione politica che ha il dovere di creare le condizioni affinché la popolazione sia correttamente istruita.

Chiediamo ai poverissimi abitanti delle aree svantaggiate del pianeta di fare un passo indietro per lasciare spazio ad animali preziosi come tigri, elefanti, rinoceronti, leoni, tutti in serio pericolo d’estinzione, e qui, nella parte più ricca e fortunata del pianeta, non siamo capaci neppure di suggerire agli escursionisti quali sono le buone norme di comportamento in area orsi o di impedire l’accesso, in aree frequentate da mamme orse, ai bikers e ai conduttori di cani! Se poi il biker impatterà, a tutta velocità, addosso all’orsa e lei reagirà, Rossi fucilerà un’altra orsa? Devono essere gli uomini a fare un passo indietro e lasciare spazio alla vita selvatica, non possiamo pretendere sensibilità ecologica e culturale dagli orsi ma dalle persone sì! L’Italia e la PAT sono, in questo frangente, sotto gli occhi del mondo e quest’azione criminale avrà il conseguente clamoroso crollo d’immagine del Trentino come nel caso dell’orsa Daniza, la PAT ha scelto in quale perfido modo vuole essere riconosciuta nel mondo. Mentre l’Italia è flagellata da incendi e eventi meteorologici eccezionali, che di naturale hanno ben poco, la PAT si dimostra per nulla sensibile alle legittime aspettative di ritorno nei limiti imposti all’umanità dal suo appartenere alle imprescindibili leggi della natura. Non ci può essere sviluppo infinito in un pianeta finito e il Trentino non può essere autonomo anche dalle leggi della natura! KJ2 ha tenuto un comportamento del tutto regolare e la sua risposta è stata adeguata ed etologicamente coerente. Lo stesso non può dirsi di Ugo Rossi e dell’amministrazione PAT.

Grazie per l’attenzione
Dott. Caterina Rosa Marino

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