IL TAR UMBRIA HA SOSPESO L’APERTURA DELLA CACCIA – ACCOLTA IN TOTO L’ISTANZA CAUTELARE DELLE ASSOCIAZIONI
Un risultato straordinario che conferma la necessità della nostra azione a tutela della biodiversità. La fauna selvatica non può essere merce di scambio elettorale.
Con Decreto n. 199/2022, il Presidente del Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria ha disposto la sospensione dell’avvio della stagione venatoria che la Regione aveva fissato al 18 settembre, così accogliendo totalmente la domanda cautelare avanzata dalle associazioni ricorrenti: LAC, Lipu, Legambiente Umbria, LAV, ENPA e WWF Italia difese dall’Avv. Andrea Filippini.
Si tratta di un risultato straordinario che conferma il ruolo delle associazioni di protezione ambientale chiamate, di fatto, a svolgere un’attività di tutela di un bene dello Stato che proprio lo Stato, attraverso i suoi organi decentrati, mette a rischio con provvedimenti che spesso si rivelano illegittimi. E’ inammissibile che la fauna selvatica continui ad essere merce di scambio elettorale e che gli uffici regionali debbano essere sottoposti a pressioni fortissime da parte dei rappresentanti politici del mondo venatorio, mirate semplicemente a fare concessioni ad una categoria di potenziali elettori, senza tenere conto dei rischi per la biodiversità e delle responsabilità, anche penali, che singoli funzionari sono costretti ad assumere.
Le specie nei cui confronti la Regione aveva autorizzato la caccia, in contrasto con il parere rilasciato da ISPRA e che dunque non potranno essere abbattute, quantomeno fino alla udienza che il TAR ha fissato al 4 ottobre, sono: Quaglia, Beccaccia, Alzavola, Marzaiola, Germano reale, Beccaccino, Canapiglia, Codone, Fischione, Folaga, Frullino, Gallinella d’acqua, Mestolone, Porciglione, Tordo bottaccio, Tordo sassello, Cesena, Fagiano e Starna, nonché la piccola selvaggina.
07.09.2022