VISORI NOTTURNI PER LA CACCIA DI SELEZIONE AL CINGHIALE

DENUNCIA DELLA LAC ALLA COMMISSIONE UE   

Attraverso l’art. 6 del Decreto Legge “Agricoltura“, convertito con la legge 101/2014 entrata in vigore il 14 luglio scorso, il Parlamento ha consentito l’impiego di termocamere, mezzi di amplificazione della luce residua, dispositivi notturni di puntamento infrarosso e telemetri laser per l’abbattimento dei cinghiali.

La previsione vale sia per l’attuazione dei piani relativi alla PSA (sino al 31/12/2028), sia permanentemente per la caccia di selezione al cinghiale.  

L’utilizzo di questi dispositivi, che rendono tutta la fauna selvatica, anche le specie non cacciabili, visibile e  vulnerabile anche nelle ore notturne e sebbene sia nascosta nella fitta vegetazione; comportano il disturbo di qualsiasi specie tutto l’anno anche nel periodo di nidificazione e il possibile impiego da parte di chi compie atti di bracconaggio, era finora stato considerato valido motivo di divieto. Tutto questo unito al fatto importante che comporta forti problematiche di sicurezza e di tutela della pubblica incolumità

Si da la possibilità di uscire a sparare anche nelle ore notturne con armi a lunga gittata. Un’attività che già di per sè è molto pericolosa, a maggior ragione se massiva e praticata per tutto l’anno con una vegetazione diversa dall’autunno/inverno ( periodo della stagione venatoria) che può confondere e comportare ad incidenti anche mortali.

 

L’Italia e la UE , tuttavia, sono parti contraenti della Convenzione di Berna sulla tutela della vita selvatica in Europa, che vieta espressamente l’impiego di questi dispositivi per la  caccia notturna ai mammiferi selvatici.

 

La LAC ha pertanto presentato un esposto alla Commissione UE per violazione del diritto comunitario, auspicando che venga attivata nei confronti dell’Italia una procedura di infrazione.

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